Alessandria (Andrea Guenna) – Dopo che Alessandria Oggi ha pubblicato (2 maggio 2016) l’articolo sulla ripresa dei lavori per il palazzo dell’edilizia progettato dall’architetto Daniel Libeskind nel 2007, abbiamo letto il comunicato stampa dei sindacati degli edili Feneal UIL, Filca CISL e Fillea CGIL di Alessandria (vedere sotto) col quale si lamenta il fatto che il presidente di SE.AL. (Sistema Edile Alessandria) Nino Boido abbia rilasciato dichiarazioni personali sulla vicenda. A dir la verità Boido ha dichiarato al cronista ciò che si sapeva già e che era stato deciso a suo tempo nella sede competente. Cioè che s’è concluso il contenzioso tra Seal, la società committente del Palazzo dell’Edilizia progettato dall’architetto americano Daniel Libeskind, ed il Consorzio Costal (un’associazione temporanea di imprese) appaltatore, per cui è stato possibile definire, dopo la riconsegna del cantiere a seguito dell’esecuzione del lodo arbitrale, le future scadenze. Dopo il lodo emesso nel luglio scorso dalla Camera Arbitrale di Torino su richiesta di Seal e Costal, è stata accolta la richiesta di risoluzione del contratto d’appalto a causa dell’illegittimo distacco di manodopera operato da Costal durante i lavori, con obbligo di riconsegna del cantiere. A Costal è stato riconosciuto un indennizzo di 500.000 euro per la mancata produttività imputabile a carenze nella progettazione strutturale. I lavori erano stati sospesi nell’inverno del 2012, ma Seal aveva confermato l’intenzione di ripartire al più presto coi lavori. I costruttori locali si erano fermati in quanto chi aveva vinto la gara (Consorzio Costal, Presidente Gianluca Pancot) non aveva garantito una corretta gestione del cantiere. Si dice inoltre che l’appalto (di committenza privata), aggiudicato a Costal con un ribasso vicino al 30%, fosse fuori dalla portata delle imprese consorziate che avrebbero lavorato in perdita. Per quanto riguarda la riapertura del cantiere, si interverrà sull’area prima dell’estate con lavori di pulizia e riassetto e con controlli sui manufatti già eseguiti. Per sede competente si intende principalmente che è composto pariteticamente da imprenditori e sindacati. Per la precisione abbiamo: il Consiglio di Amministrazione composto da 6 membri, di cui tre di nomina imprenditoriale e tre di nomina sindacale; l’Assemblea dei soci, composta dai tre Enti Paritetici Territoriali (Cassa Edile, C.P.T., Scuola Edile), ciascuno rappresentato da quattro membri (due di nomina imprenditoriale e due di nomina sindacale); il Collegio Sindacale composto da tre membri effettivi e due supplenti, iscritti all’Albo dei revisori contabili. Insomma i sindacati sono dappetrtutto ed hanno certamente deciso quello che ha dichiarato Boido. E allora perché stupirsi tanto? Addirittura il ragionier Massimo Cogliandro di Fillea-CGIL è vicepresidente del C.d.A., per cui ‘ste cose le ha discusse. Io posso capire che un ragioniere non sia esperto in faccende edili, ma insieme a lui ci sarà stato qualcuno che gli ha spiegato di cosa si stava parlando, altrimenti in base a quali elementi ha votato la risoluzione uscita dal consiglio? Cercheremo di chiederlo direttamente a lui perché ci riesce difficile capire cosa sia successo.
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