Alessandria – Per il pm Luca Ragalzi dovevano essere condannati ma il giudice li ha lasciati andare. Michael Zapata un sudamericano di 19 anni, il tunisino Alì Cacciola di 23 anni e Francesco Arcidiacono di 19 anni, tutti residenti ad Alessandria, si erano resi responsabili, nella notte fra mercoledì 27 e giovedì 28 gennaio, di un’aggressione ai danni di un paio di poliziotti. Erano stati fermati in Viale Massobrio per un controllo ma si erano dati alla fuga in bicicletta e poi a piedi in direzioni diverse per le viuzze del centro storico. Una volta raggiunti, gli agenti li avevano bloccati ma il tunisino era riuscito ad impugnare un machete che teneva nascosto nel giubbotto (è normale per tutti girare per Alessandria con un machete in tasca) e a ferire il poliziotto che l’aveva fermato ad una mano. Poco dopo, grazie all’intervento di un’altra pattuglia, l’aggressore era stato disarmato e definitivamente bloccato. In seguito alla perquisizione gli era stato trovato addosso un passamontagna e il machete utilizzato prima, mentre sulla persona di Francesco Arcidiacono erano stati trovati un cappello di lana di colore nero, abbastanza lungo per coprire tutto il volto, ed un coltello col manico di legno della lunghezza di 20 centimetri con lama da otto centimetri e mezzo. I tre erano stati arrestati per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Mentre Alì Cacciola e Francesco Arcidiacono erano stati anche denunciati per porto abusivo di armi. L’agente di Polizia non è ancora completamente guarito mentre i tre se la sono cavata con un “buffetto sulla guancia”, infatti il giudice li ha assolti dall’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e le condanne sono state sospese. Sì, in fondo sono tre bravi ragazzi e non meritano di finire in prigione. Poverini, per la verità si sono pentiti ed hanno giurato che non lo faranno più. Perché non credergli? Può darsi infatti che invece di un poliziotto, la prossima volta facciano a pezzi un carabiniere.
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