Alessandria (Andrea Guenna) – La Corte d’Appello di Torino ha dato ragione all’ex presidente di Amag Spa, la partecipata del gas e dell’acqua (fino al 2012) Lorenzo Repetto che, secondo i giudici, è stato sollevato dall’incarico in modo surrettizio e illegale dall’assemblea presieduta dall’assessore alle partecipate di Alessandria Pietro Bianchi (nella foto con Rita Rossa) il 3 luglio del 2012. La decisione dell’assemblea è stata dichiarata illegittima dai giudici torinesi e gli atti prodotti da Amag sarebbero da considerarsi nulli nel periodo che va dalla rimozione di Repetto alla ratifica di quella decisione votata il 6 agosto 2012. Repetto, dopo aver perso in primo grado (giudice Pierluigi Mela) ha fatto ricorso in appello dove è stata ribaltata la sentenza e Bianchi, insieme a chi ha votato insieme a lui, è stato condannato a pagare i danni (20.000 euro subito più la richiesta danni che farà la difesa nei prossimi giorni, si parla di almeno trecentomila euro). Nell’assemblea del 3 luglio 2012 l’allora assessore Pietro Bianchi chiedeva di votare la nomina del nuovo Cda di Amag, punto non previsto all’ordine del giorno ma inserito nella voce “varie ed eventuali”. Secondo i giudici d’appello Pietro Bianchi durante l’assemblea, alla presenza della sindaca Rita Rossa, ha compiuto un illecito utilizzando “varie ed eventuali” al fine di revocare il C.d.a per giusta causa. Infatti, come i giudici fanno presente in sentenza, per questo tipo di delibere la legge prevede che si faccia la regolare convocazione di un’assemblea con relativa votazione in base ad un preciso ordine del giorno, come è avvenuto poi ai primi di agosto quando è stata ratificata la delibera del 3 luglio precedente. Ed è proprio la scelta di ratificare la delibera di luglio che dimostra come si fosse a conoscenza di aver compiuto un atto illegittimo cui bisognava rimediare al più presto. Perché altrimenti votare due volte per la stessa cosa? Ecco perché, avendo la Corte di Appello ritenuto valida l’assemblea di ratifica del 6 agosto 2012, gli atti di Amag Spa tra il 3 luglio ed il 6 agosto 2012 sarebbero nulli, fatto gravissimo in quanto fra questi vi sono molti contratti, deleghe in banca, bonifici, ordini di servizio, nomine. Pietro Bianchi, dopo aver provocato come Assessore alle partecipate qualche danno non di poco conto con fallimenti, liquidazioni di società con relativi licenziamenti, costituzione di partecipate illegali, come presidente di Amag dal marzo 2013 al 7 febbraio 2014, non è stato da meno in quanto in quel breve periodo sono scoppiate liti a non finire in azienda e nel Cda che hanno causato le dimissioni del vicepresidenti di Amag, del presidente di Ream, di membri del consiglio Amag. Per questo motivo quel simpaticone del ragiottor Pietro Bianchi è stato “licenziato” dalla stesa sindaca Rita Rossa a meno di un anno dalla nomina, insieme all’amministratore delegato. Tuttavia, e incomprensibilmente, il 26 ottobre scorso è stato nominato presidente del collegio sindacale di Amag Spa dalla stessa sindaca che, come sappiamo, non brilla certo per coerenza.
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