di Paolo Barnard – Il Mukhabarat, servizi segreti egiziani, sa alla perfezione cosa è successo a Giulio Regeni. Assieme agli altri suoi servizi interni alleati ma anche concorrenti, cioè il DMI (militare) e la EHS (controspionaggio, immigrazione), il Mukhabarat ha il controllo totale delle informazioni – ma non delle azioni – sul territorio egiziano.
I servizi egiziani furono addestrati mezzo secolo fa dalla CIA sotto quel porco doppia faccia del presidente Gamal Nasser, e lo sono sempre stati fin da allora. Ne seppe qualcosa Sayyid Qutb, scrittore, poeta, insegnante, ma soprattutto purista islamico, nato in Egitto nel 1906, morto impiccato nel 1966 da Nasser, dopo quasi 12 anni di detenzione e torture inimmaginabili nel carcere di Tura. Capita che il suo testo scritto in cella e trafugato, Pietre Miliari, diverrà la Bibbia della Jihad mondiale, di Al Qaeda e oggi di ISIS. Ma i torturatori di Qutb erano Mukhabarat/CIA, e lo sono oggi, ripeto.
Scrivo questo per dire che i torturatori di Stato egiziani (efficientissimi alleati di Bush anche nella Rendition – tortura di sospetti in mano USA dopo l’11 di Settembre), sono gente che sa quello che fa da 50 anni, sono professionisti modellati all’americana 100%, e non abbandonano un occidentale con segni inequivocabili di torture su un cavalcavia. Lo ritengo un’ipotesi impossibile, non sono stati loro. A meno che non si voglia contemplare una mossa ‘sporca’ di uno dei servizi egiziani per colpire, in una guerra interna, il presidente Al-Sisi, ma questa è pura speculazione, poco credibile. Ciò che conta è che i servizi di quel Paese sanno chi ha ucciso Regeni e non lo scuciranno mai. Ragion di Stato. E Roma concorda.
Scaricatevi l’immenso film Missing, 1982, regia di Costa Gavras e protagonista Jack Lemmon, per capire perché la Ragion di Stato ci racconterà una caterva di balle sulla morte di Giulio Regeni.
Altro orrore, goccia d’orrore nell’oceano di orrori della geopolitica. Certo che se l’Egitto non fosse la base militare n.2, dopo Israele, degli interessi USA in Medioriente, forse… Mi stringo alla famiglia di quel povero ragazzo, inimmaginabile cosa stanno passando.
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