Alessandria (a.g.) – Con un accordo firmato ieri pomeriggio a Torino tra la sindaca Rita Rossa e i rappresentanti del Ministero dei Beni Culturali di Dario Franceschini, la Cittadella di Alessandria torna in totale disponibilità dello Stato che se ne occuperà per il futuro avendola inserita nella lista di 25 siti protetti italiani su cui investire anche usufruendo di fondi europei. Sull’accordo sono state molte le dichiarazioni a proposito e a sproposito, da quella entusiastica della sindaca Rita Rossa che fa buon viso a cattiva sorte in quanto con questo passaggio di consegne si vede sfilare di mano un “bel giocattolone”, a quella pertinente dell’assessore Marcello Ferralasco: “Non si è ancora parlato dell’utilizzo della struttura, ma questo sarà oggetto del tavolo tecnico che sta per partire. L’urgenza con cui è stato fissato il primo appuntamento operativo fa ben sperare”. Preoccupante invece la dichiarazione che Ileana Spriano del Fai (nella foto) ha rilasciato ad un sito alessandrino: “La speranza oggi è che, anche grazie al nuovo ponte, la Cittadella torni ad essere un sobborgo vivo della città, così come lo è stato il quartiere Bergoglio in passato”.
In sostanza il Fai, che dimostra di non conoscere la storia, almeno quella di Alessandria, e l’architettura militare, vuole trasformare una fortezza in un moderno borgo della città. Palazzinari, fatevi sotto!
E io pago.
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