Pubblichiamo la testimonianza di un nostro lettore di Milano di cui, per ovvie ragioni, manteniamo l’anonimato. La testimonianza è a dir poco sconcertante. E noi che eravamo convinti dell’eccellenza della Sanità in Lombardia. Eccola –
Milano – Quasi dieci anni dopo il mio primo infarto, alla una di notte di venerdì scorso mi reco al Niguarda per una sospetta recidiva e così posso verificare le differenze dopo un decennio. Lo stato dei locali è simile a ciò che ci mostrano a Roma o Napoli: almeno 20 letti lungo i due lati dell’unico corridoio, pazienti in pessime condizioni, privi di campanello d’allarme e personale poco numeroso, intensamente impegnato a soccorrere i più gravi nelle “stanze di visita”, in cui si sosta solo il tempo necessario per i primissimi interventi. Accompagnatori tenuti a debita distanza. Pulizia di soffitti, pavimenti e letti, scarsa; scandalosa quella dell’unico bagno. Eppure, dicono, è una “notte tranquilla”: pochi arrivi e casi non critici. Le mie dimissioni (era un falso allarme) avvengono dopo sei ore di veglia e di ansia, perché le prime analisi, che lasciano sospetti, vengono ripetute per sicurezza (non era mai successo) e ciascuna richiede almeno due ore e mezza. Alla fine, medici e infermieri sono più contenti di me, frastornato e insonnolito. E il motivo è che hanno lavorato con precisione e solerzia in un ambiente caotico. Lo si dedurrebbe anche solo leggendo i referti, addirittura più completi di quelli rilasciati in tranquille visite di controllo. Insomma, desidero ringraziare di cuore chi riesce a lavorare in tali condizioni (non dimentichiamo i barellieri dell’ambulanza, intervenuti entro 10 minuti, organizzando da subito le attività successive al ricovero dell’ammalato). Chi vuole togliere risorse a tali professionisti, peggiorandone così ambiente di lavoro ed efficacia, è un irresponsabile e lo dico senza secondi fini (politici). Dopo dieci anni a Milano è peggiorata la logistica, ma è lodevolmente migliorato (sono “cliente” di vari ospedali) l’impegno del personale sanitario: chi detiene il potere non ci tolga queste “eccellenze” e le porti in evidenza, per favore, senza demotivarle e plagiarle, come in alcuni deplorevoli casi (in zona 9).
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