Giornata all’insegna delle vendite sul settore auto europeo. Oltre alla denuncia contro FCA per aver gonfiato le vendite mensili, si mette in evidenza Renault per una possibile frode sulle emissioni di alcuni modelli. A confermarlo è stato lo stesso sindacato CGT che rappresenta i dipendenti di Renault: “Agenti dell’unità anti frode DGCCRF si sono presentati in diversi siti di Renault” , in modo particolare nelle divisioni di controlli sui motori, il che lascia pensare che i raid “sono legati alle conseguenze dello scandalo sulle emissioni di Volkswagen”. Gli agenti hanno portato via anche “i computer dei dirigenti” nell’impianto di Lardy, in Essone, a sud di Parigi. Così stavolta, dopo la Volkswagen, è la La Renault a finire nel mirino per le emissioni nocive anche se adesso la faccenda sembra essere ben più seria. Dopo le prime avvisaglie del novembre scorso in cui la casa francese era stata messa sotto accusa da una associazione di consumatori tedesca, questa volta sono addirittura le stesse autorità francesi a nutrire sospetti. I settori oggetto dell’indagine riguardano la divisione omologazione e messa a punto dei controlli sui motori oltre agli impianti di Guyancourt (Yvelines), Plessis-Robinson et Boulogne-Billancourt, alle porte di Parigi. La notizia sta già facendo il giro del mondo con effetti deleteri sui mercati finanziari. Il titolo Renault infatti perde oltre il 20%, trascinando in rosso l’intero settore automobilistico. FCA in testa.
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