Adesso parliamo dei Grigi, come, secondo me, merita chi presiede la Società, chi la dirige, chi ci lavora, i giocatori e il Mister. Vorrei infatti smitizzare un po’ di cose viste, lette e sentite in questi giorni, ingenerose, portatrici sane di bugie dannose, propinate da chi vuole monetizzare al massimo questo momento certamente positivo della squadra facendo finta di essere più realista del Re. Lo faccio partendo da una riflessione: chi ha ancora in mente la straordinaria avventura della nostra Nazionale ai Mondiali in Francia non può non ricordare che l’Italia intera si fermava quando gli Azzurri giocavano, presa da un’autentica frenesia che toccava anche quelli che abitualmente si disinteressano di calcio. Milioni e milioni di persone ad organizzarsi per tifare davanti alla tele in attesa di poter poi riversarsi sulle strade con irrefrenabile entusiasmo se gli azzurri vincevano. Sicuramente gli appassionati di calcio abituali hanno continuato a frequentare gli stadi anche dopo quell’orgia di vittorie italiane. Probabilmente poi quel Mondiale vinto ha avvicinato qualche migliaio di persone al magico mondo dell’italica pelota. Se poi c’è stato qualcuno che ha pensato di poter capitalizzare tutto quell’entusiasmo collettivo al punto di vedere il Campionato successivo gratificato da milioni di presenze in più sugli spalti, sarebbe stato opportuno intervenire col suo ricovero alla neurodeliri. O peggio, se qualcun altro ha creduto che la vittoria di quel Mondiale potesse presagire la dominazione della scuola calcistica italiana per un decennio nel panorama pallonaro mondiale, bisognava procedere al suo arresto in quanto socialmente pericoloso. Allo stesso modo chi ha pensato – o lasciato credere – che, dopo la magica notte vissuta a Marassi con la meritata vittoria sul Genoa in Coppa Italia (Timcup), al Mocca si conteranno diecimila spettatori alla ripresa del campionato è un illuso. E chi ha giudicato il pareggio strappato con le unghie e coi denti a Reggio Emilia quattro giorni dopo aver ottenuto l’accesso ai quarti in Coppa un mezzo passo falso deve andare a prendere lezioni di calcio da chi scrive, partendo dal programma di base, perché quel pareggio ottenuto in quelle condizioni è un risultato positivo. Ma c’è ancora di peggio, a causa di certi giornali, giornalisti e tifosi che, a questo punto, cavalchano la tigre del “complotto“ contro i Grigi ordito non si sa bene da chi e per che cosa, a favore di non si sa bene di chi prendendo spunto dalla faticosa compilazione del calendario delle partite di gennaio che vedrebbe l’Alessandria danneggiata. Una volta si credeva al “complotto delle squadre toscane“ contro i mandrogni, ma erano solenni belinate. Proviamo invece a prendere in considerazione il fatto che oggi qui da noi c’è finalmente un club solido, in grado di farsi valere, e credo che si stia lavorando bene per risolvere, almeno in parte, i problemi logistici della squadra. Una cosa vi posso invece raccontare (e non aspettatevi certe rivelazioni dai cronisti da strapazzo): qualche anno fa un gruppo di procuratori ha lavorato contro la nostra squadra usando sistemi piuttosto discutibili e metodi eticamente poco sportivi; Il risultato è stato che noi siamo retrocessi ed il Como in quella stagione si è salvato. E sapete chi era il Presidente di quel Como che ha brigato contro di noi? Lo stesso Enrico Preziosi (nella foto) che ora presiede il Genoa che i Grigi hanno estromesso dalla Timcup pochi giorni fa, causandogli un qualche danno economico e di immagine.
Giustizia è fatta, almeno stavolta.
Questo sì, forse si può scrivere.
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