Genova (Giovanni Bruzzone) – In nome della logistica si potrà parlare di macroregione che riunirebbe Liguria, Piemonte e Lombardia. Il Ge.Mi.To. potrebbe ripartire e trasformarsi nel vagito d’un neonato quale il Nord Ovest che vuole correre per vincere. Tuttavia dalle parole bisogna passare ai fatti e, parafrasando quello che amava ripetere Pietro Nenni, romagnolo intelligente e pratico, le idee camminano con le gambe degli uomini. Resta da chiedersi, a questo punto, che gambe abbia il progetto che i governatori di Piemonte, Liguria e Lombardia, Sergio Chiamparino, Giovanni Toti e Roberto Maroni, hanno discusso ieri a partire dalle 10.30 nella sede della Giunta della Regione Liguria in Piazza De Ferrari. Si è parlato soprattutto di logistica, un argomento che interessa molto la nostra città e la nostra provincia.
“Oggi – ha detto il governatore della Lombardia Roberto Maroni – stiamo anticipando il futuro di una riorganizzazione dei territori che non tiene più conto delle province ma di aree omogenee. Il nostro compito è creare una dimensione istituzionale che vada oltre gli attuali confini delle Regioni avendo come obiettivo quello di dare risposte ai cittadini senza egemonie di nessuno. È una visione che guarda al futuro”.
Logistica, agricoltura, ordine pubblico sono i punti in cui le tre regioni del Nord Ovest puntano per il rilancio.
“La macroregione – ha sottolineato Sergio Chiamparino – può essere il risultato finale di una serie di collaborazioni sui temi della logistica, della promozione turistica, della sanità nell’ottica della riforma istituzionale: pensando alle aree vaste, che devono essere aree ottimali in cui gestire i servizi – ha aggiunto Chiamparino – ci sono tante aree a cavallo delle nostre tre regioni, che potrebbero essere oggetto di una programmazione comune. Pensiamo ad esempio a bacini di utenza per l’affidamento di un unico servizio di trasporto pubblico locale tra l’est Piemonte e Milano”. Tra gli esempi di aree omogenee, sono state citate le zone piemontesi e lombarde in cui si coltiva in riso, per i servizi c’è un’iniziativa sull’istituzione del 112 europeo, già operativo in Lombardia dove s’è passati da 48 a 3 sale operative, riducendo di oltre il 40%.
Per Giovanni Toti “il raddoppio del Canale di Suez, il gigantismo navale, i fenomeni mondiali degli ultimi anni hanno dato nuova centralità al Mediterraneo ma ci pongono di fronte a sfide che ogni singola regione non è in grado di affrontare da sola. La Liguria è il terminale a mare delle altre due regioni, la Lombardia è il principale destinatario delle nostre merci e il Piemonte è un punto nevralgico per la logistica e i collegamenti con la Francia. Per questo, tutto ciò che riguarda interporti e logistica sarà monitorato da questa cabina di regia”.
Si parla sempre di logistiche e di Terzo Valico, ma in modo più corretto con lo sguardo verso un porto, quello di Genova, che deve essere attrezzato per far sì che le grandi navi possano tornare. Il problema è il fondale, scarso per gli attuali pescaggi ed è qui che bisogna lavorare per vincere la scommessa.
Ieri a Genova non si è parlato solo di logistica, servizi, agricoltura e trasporto pubblico, ma anche di sinergie su sanità, turismo e riforme istituzionali. La riunione è stata l’evoluzione del confronto avviato nei mesi scorsi durante all’Expo di Milano, e la nascita della cabina di regia. “Siamo all’interno di una macroregione alpina sempre più definita dal punto di vista dei traffici e delle infrastrutture, anche con le regioni d’oltralpe – ha spiegato Giovanni Toti – e Il primo fronte è la logistica per cui gli Stati Generali si terranno a marzo 2016 a Novara. La nostra priorità è quella di far funzionare quello che già c’è in termini di infrastrutture, mettendo a sistema i porti e gli interporti della macroregione”.
Alla fine è stato firmato un protocollo d’intesa fra i tre governatori al termine di una giornata di lavoro intensa che è un segnale importante di apertura verso una serie di politiche di collaborazione e integrazione delle tre regioni.
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