Alessandria – La tecnica era semplice ma efficace e alla fine è risultato che molti autoveicoli di una ditta di trasporti della provincia di Bergamo hanno evaso il pedaggio autostradale per un importo complessivo di € 101.856,18. I mancati pagamenti sono stati registrati sulle autostrade A/4 “TO-MI” e A/21 “TO-PC”, frutto di un modus operandi posto in essere dai conducenti Società di autotrasporti in questione, che si avvalevano sistematicamente delle piste riservate al “Telepass” o al “Fast-Pay” (Viacard, Bancomat e Carte di Credito), in cui si infilavano i mezzoìi e si fermavano prima della sbarra chiedendo l’intervento col citofono l’intervento dell’esattore per ottenere l’erogazione automatica del modulo da utilizzarsi per il pagamento nei 15 giorni successivi, ma di fatto mai effettuato. In altri casi la strategia prevedeva di accodarsi ad altri veicoli in uscita dalla pista Telepass riuscendo a transitare prima che la sbarra si chiudesse, evitando in questo modo il pagamento del pedaggio ma creando pericolo in corrispondenza delle barriere per la sicurezza stradale. Gli agenti della Polizia Strdale di San Michele hanno sequestrato 11 veicoli all’impresa bergamasca per elusione ed evasione sistematica del pedaggio autostradale, riferite a ben 4.464 transiti insoluti. L’attività investigativa svolta dalla Sottosezione Autostradale della Polizia Stradale di Alessandria, coordinata dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti, Luciano Tarditi, ha consentito l’emissione di un provvedimento cautelare consistente in un decreto di sequestro preventivo di altri 33 veicoli industriali e commerciali intestati alla stessa ditta eseguito stamane dalle Squadre di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Alessandria e del Compartimento Polizia Stradale “Piemonte e Valle d’Aosta” di Torino. Tutto iniziava all’inizio dell’anno, quando Satap Spa, concessionaria autostradale per la A/21 “Torino-Piacenza” e A/4 “Torino-Milano”, nel corso di un approfondito monitoraggio riscontrava una serie di gravi irregolarità, tutte riconducibili alla medesima impresa di autotrasporti. Dalla documentazione prodotta da Satap, è stato possibile risalire ai veicoli e concludere le indagini.
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