Torino (Giulia Giraudo) – È stata approvata in Regione Piemonte la delibera di consentire l’uso terapeutico della cannabis anche in Piemonte, approvando la proposta di Sel, sostenuta anche da Giaccone (Lista Chiamparino) e Cinque Stelle, approvata a giugno in Consiglio regionale. Secondo l’assessore alla Sanità Piemontese Antonio Saitta i termini della delibera, subordinata ad un passaggio in quarta commissione prima dell’approvazione definitiva e presumibilmente operativa da gennaio, recepiscono il provvedimento sdoganato in Aula integrandone il contenuto con le linee-guida concordate nell’intesa Stato-Regioni, prossimamente oggetto di un decreto. In sostanza l’uso medico di questi prodotti può essere considerato un trattamento sintomatico di supporto ai trattamenti standard, e solo quando questi non producono gli effetti sperati. Le patologie previste sono quelle che implicano spasticità associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale) resistente alle terapie convenzionali; dolore cronico, con particolare riferimento al dolore neurogeno, in cui il trattamento con antinfiammatori non steroidei o con farmaci cortisonici o oppioidi si sia rivelato inefficace; nausea e vomito, causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per Hiv, che non può essere ottenuto con trattamenti tradizionali; cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da Aids e nell’anoressia nervosa, che non può essere ottenuto con trattamenti standard; glaucoma resistente alle terapie convenzionali; movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di «Gilles de la Tourette» non ottenibile con trattamenti standard. La somministrazione potrà avvenire in ambito ospedaliero o domiciliare mentre la prescrizione dovrà essere effettuata da medici specialisti operanti in strutture ospedaliere ma anche dal medico di medicina generale. I costi saranno a carico del servizio sanitario pubblico e la Regione ha già stanziato un fondo di 200.000 euro. La fornitura avverrà direttamente in farmacie ospedaliere ma anche in una farmacia aperta al pubblico. La produzione, invece, sarà demandata al centro autorizzato dal Ministero della Difesa a Firenze.
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