Ponti (AL) – Acqui ed il suo circondario in questo momento non hanno certo molta fortuna nei rapporti con le Ferrovie dello Stato. A luglio divampava la polemica fra il sindaco di Acqui Enrico Bertero e Rfi per un caso di scabbia vittime quattro profughi, tre uomini e una donna, tutti di età intorno ai 25 anni, scesi alla stazione di Ponti nell’acquese sabato 18 luglio verso le 23,30, prelevati dai carabinieri che li hanno immediatamente accompagnati al Dea dell’ospedale di Acqui dove il dottor Darco li ha sottoposti ad una terapia intensiva durante tutta la notte. L’indomani mattina, risanati, perfettamente guariti (la scabbia è un’infestazione da acari che possono essere tranquillamente rimossi in un paio d’ore) e puliti, sono stati dimessi dall’ospedale ed accompagnati dal sindaco Enrico Bertero con un mezzo del Comune di Acqui alla stazione dove sono saliti sul treno per Alessandria delle 9,42 in quanto diretti a Milano. Secondo Trenitalia però i quattro non erano affatto risanati perché sarebbe stato necessario isolare due vetture per evitare il contagio con altri passeggeri.
Un mese dopo, alla vigilia di Ferragosto, molti residenti acquesi della zona adiacente alla stazione ferroviaria si sono lamentati perché i treni erano fermi in stazione in moto per tutta la notte tenendoli svegli per il rumore. Le misurazioni dell’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente avevano stabilito che il rumore prodotto era superiore ai valori tollerabili ed il sindaco di Acqui Enrico Bertero si era rivolto direttamente a Trenitalia, a Rfi ed all’assessorato regionale ai Trasporti per avere una risposta ma gli hanno detto che alcuni locomotori parcheggiati sui binari erano stati lasciati accesi tutta la notte su disposizione della stessa Trenitalia data l’esigenza di ridurre i costi del personale che, se avesse dovuto mettere in moto il locomotore prima di partire, avrebbe dovuto prendere servizio ad un’ora che sconfina nello straordinario.
Non è finita perché nei giorni scorsi a Ponti, un piccolo centro dell’Acquese, in uno dei due bagnetti della stazione ferroviaria (quello accessibile perché l’altro è sbarrato), spostando le ragnatele si nota sull’angolo a sinistra uno strano oggetto, sembra un bozzolo gigantesco di colore marroncino chiaro (vedere foto in alto e sotto). Sulla sua superficie vi sono dei grossi insetti volanti di colore bruno scuro. Forse sono calabroni oppure quelle api di origine straniera che sono tanto aggressive verso i nostri alveari che producono il miele. Strano che nessuno lo abbia ancora notato, possibile che questi bagnetti non siano mai puliti? Il sindaco di Ponti è avvisato così potrà chiedere spiegazioni alle Ferrovie e magari ottenere la rimessa in pristino della stazioncina del paese.
Che disastro. E io pago.
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