Bosco Marengo (Max Corradi) – Il fatto di andare in causa difesi da un avvocato esterno sembra essere il leitmotiv dei Comuni alessandrini che preferiscono spendere un sacco di soldi in parcelle invece di risparmiare avvalendosi del patrocinio di legali interni. E io pago. Anche il piccolo Comune di Bosco Marengo amministrato dal sindaco Gianfranco Gazzaniga (nella foto) ha preferito affidarsi a patrocinatori esterni in giudizio contro incolpevoli automobilisti che hanno preso una multa per aver superato la velocità di 50 Km/h, in un tratto d strada in cui, al momento della contravvenzione, non vigeva quel limite. Infatti le multe per cui è stato fatto ricorso, cinque in tutto su un totale di 22, sono state elevate il 6 Maggio 2015 mentre il limite dei 50 Km/h nel tratto di strada “incriminato”, cioè Corso Dante all’altezza del civico 1, è stato istituito con Ordinanza del Sindaco di Bosco Marengo il 1° settembre 2015, ordinanza pubblicata sull’albo pretorio in data 24/09/2015. Per questi cinque ricorsi il sindaco Gazzaniga ragionier Gianfranco ha pensato bene di nominare l’avvocato Carlo Traverso di Alessandria spendendo alla fine la metà di quanto incassato dalle 22 multe elevate in quel tratto di strada, quando poteva tranquillamente avvalersi di un funzionario del Comune come anche previsto dal D.lgs 165/01, facendosi rappresentare in udienza dell’Agente di polizia Locale o anche dal segretario generale che, oltretutto è un avvocato. Il capo dell’opposizione in consiglio comunale, avvocato Roberto Calcagni, in una nota scrive in proposito: “Si tratta di una rivalsa politica al fatto che come capogruppo ho presentato una interpellanza al Sindaco affinchè proceda, tramite il Prefetto, all’annullamento di tutte e 22 le sanzioni elevate in tale data in quanto illegittime e tale circostanza ha avuto anche rilevanza mediatica in vari organi di stampa. Ho il sospetto – conclude la nota di Calcagni – che l’amministrazione comunale di Bosco voglia cercare di vincere a tutti i costi per gettare discredito sull’opposizione”.
Ma Calcagni non demorde ed ha annunciato un esposto alla Corte dei Conti.
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