Alessandria (Max Corradi) – Si terrà giovedì 29 ottobre al tribunale di Vercelli l’udienza del processo contro il consorzio SPS per il quale è stato chiesto il fallimento da Alegas, la partecipata del gas di Alessandria, in quanto SPS non avrebbe pagato forniture per circa 40.000 euro quando gestiva la casa di riposo Ipab di San Salvatore Monferrato nel 2012. Da nuovi elementi sembra tuttavia che le fatture di Alegas risalgano ad un periodo in cui a gestire l’Ipab era già la cooperativa sociale Polima e la somma basterebbe ad evitare il fallimento del consorzio SPS che, con tale detrazione, non supererebbe la soglia dei 200.000 euro di passivo. Nonostante che il decreto ingiuntivo nei confronti di SPS sia stato emesso, la giudice Elisa Scorza dovrà stabilire a questo punto chi dovrà pagare. L’avvocato Cornaggia di Vercelli che difende il consorzio SPS ritiene che siano state rappresentate falsificazioni eseguite sui libri contabili da Polima, perché ci sarebbero una registrazione di euro 49.397,81 (cfr. mastro Polima 2013) di cui SPS non ne sapeva niente ed una serie di crediti di Polima nei confronti di SPS inerenti il 2013 del tutto privi di qualsiasi riscontro. In sostanza il processo dovrà stabilire che sia il vero debitore di Alegas, se Polima o SPS, in quanto non è chiaro a chi addebitare i 40.000 euro di forniture non pagate. Resta il fatto che Alegas ha chiesto il fallimento per una cooperativa che gestiva una struttura assistenziale per anziani che sono stati, loro sì, gravemente danneggiati dalla situazione perché hanno dovuto trasferirsi armi e bagagli in altre strutture, con comprensibili gravi disagi. E non si capisce l’accanimento di Alegas per una cifra tutto sommato contenuta in considerazione del fatto che per un credito molto maggiore non ha mai chiesto il saldo all’Alessandria Calcio indebitata fino a due anni fa per oltre 100.000 euro, già ai tempi della gestitone di Pietro Bianchi e Pavignano presidente. Un debito onorato solo dall’attuale presidente dei Grigi Di Masi l’anno scorso.
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