Castellazzo Bormida (AL) – Per tutti c’è una prima volta ed ora anche a Gualapack scatta, per la prima volta nella sua pur breve storia, la cassa integrazione fino a fine dicembre per un turno a settimana (il venerdì) che interessa una sessantina di lavoratori, un terzo dell’organico. La Gualapack fa parte dell’omonimo gruppo nato cinque anni fa dalla fusione con la Safta, altra azienda leader mondiale nel campo del “packaging flessibile”. Ha sedi anche in Romania, Costarica e l’ultima aperta l’anno scorso in Ucraina. In una nota l’azienda ha fatto sapere che, per effetto di una contrazione del mercato, si profila l’esigenza di ridurre la produzione in quanto la richiesta di contenitori in plastica per bevande, destinati alle consociate di altri paesi, è calata a causa dello sviluppo delle produzioni in loco. Anche se Gualapack ha deciso di sostituire i prodotti in calo con altri che si possano smerciare più agevolmente, le previsioni di sviluppo sembrano essere più lente del previsto, Renzi e Padoan permettendo.
Intanto negli ultimi giorni si sono tenute le assemblee in fabbrica per informare i lavoratori su quanto stava accadendo mentre i sindacati hanno chiesto un costante e continuo tavolo di confronto per affrontare e gestire nel merito il problema.
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