Alessandria (Piero Evaristo Giacobone) – Le vicende legate al Palazzo dell’edilizia progettato dall’architetto Libenskid sembravano avviate verso una soluzione in virtù del lodo emesso nel mese di luglio dalla Camera Arbitrale di Torino su richiesta delle parti: SEAL Srl (Sistema Edile Alessandria) committente dei lavori, ed il Consorzio Costal (un’associazione temporanea di imprese) appaltatore. In quella sede era stata accolta la domanda di SEAL di risoluzione del contratto d’appalto a causa dell’illegittimo distacco di manodopera operato da Costal durante i lavori, con obbligo di riconsegna del cantiere a SEAL. A Costal peraltro era stato riconosciuto un indennizzo risarcitorio della mancata produttività imputabile a carenze nella progettazione strutturale. I lavori erano stati sospesi nell’inverno del 2012, ma Seal a luglio di quest’anno aveva confermato l’intenzione di ripartire al più presto per la realizzazione dell’opera destinata, com’è noto, alla realizzazione delle strutture operative degli Enti bilaterali dell’edilizia, realizzato con fondi propri. Il contenzioso nasceva dal fatto che i costruttori locali si erano fermati perché chi aveva vinto la gara (Consorzio Costal, Presidente Gianluca Pancot) non aveva garantito una corretta gestione del cantiere. Si dice inoltre che l’appalto (di committenza privata), aggiudicato a Costal con un ribasso vicino al 30%, era fuori dalla portata delle imprese consorziate che avrebbero lavorato in perdita. Per questo motivo i costruttori alessandrini (tramite Seal) chiedevano e ottenevano di ricorrere ad un collegio arbitrale per una decisione inappellabile che dirimesse la lite. Alla richiesta Costal ha risposto che fosse rigettata la rescissione del contratto, di poter riprendere i lavori presentando una lista di danni, causati dall’inattività degli edili amndrogni, per un totale di circa 6 milioni. Seal ha chiesto invece di confermare la rescissione del contratto, l’allontanamento di Costal dal cantiere ed il ritorno in possesso in modo da poter riprogrammare l’opera. Gli arbitri (tre eminenti professionisti del foro di Torino scelti dalle parti) hanno stabilito che fosse riconosciuto a Costai un indennizzo di 500.000 euro per mancata produttività del cantiere, mentre era confermata la decisione di Seal di rescindere il contratto e disposto il rilascio del cantiere da parte di Costal. Ora si attende la data del 25 ottobre prossimo entro la quale le parti possono, eventualmente, ricorrere per i soli vizi di forma in quanto il lodo è inappellabile. Sembra che Costai sia intenzionata a ricorrere mentre Seal è in attesa di sapere quando potrà entrare nel suo cantiere e incominciare. Lascia perplessi il fatto che l’impresa Pancot (il figlio Gianluca è presidente di Costal) sia stata candidata da Confindustria Alessandria al premio della Camera di Commercio per l’impegno imprenditoriale e il progresso economico.
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.