Alessandria – L’intervista telefonica con il Presidente dei Grigi Luca Di Masi (nella foto con me durante un’intervista di persona per Report 7) ci è stata concessa ieri, lunedì, nell’ora canonica del pisolino postprandiale, all’indomani del rovescio di Lumezzane, dopo gli incontri tra mister, DS e Presidente, e prima del faccia a faccia tra Scienza e giocatori. È stato più che altro un colloquio cordiale fra un cronista ed un uomo di calcio.
“Mi dice Presidente, rispetto alla sconfitta di ieri, qual è il suo umore dopo averci dormito sopra”? e lui: “Ma che palle”!
Una risposta davvero divertente e singolare perché rivela un Di Masi meno protocollare del solito, carico ma desideroso di potersi occupare di una squadra più simile a quella immaginata in estate che non a quella vista in questo primo scorcio di campionato. A briglie sciolte ci ha rilevato poi, in apertura, di aver usato il cellulare durante la partita contro il Lumezzane solo per comunicare alla moglie l’andamento del punteggio ed ha pure decisamente negato di essere il marito segreto di Sasà Campilongo. Così l’indiscrezione riportata da alcuni nostri giornalisti circa le sue telefonate presidenziali partite dalla tribuna valgobbina verso possibili nuovi allenatori lo ha indispettito perché ha dato un’immagine della sua cultura sportiva e della sua lealtà totalmente falsa.
Poi mi ha detto che le valutazioni che lo hanno portato a scegliere tra molti candidati proprio mister Scienza sono state pilotate da una serie di “sfumature” tipiche dell’attuale mister, visto che non si sente disponibile a lavorare per un’intera annata sportiva con un collaboratore che umanamente non gli va a genio.
Quanto al modulo e alla virata sul 3-5-2 di Scienza ha ribadito che i cambiamenti tattici in occasione della partita contro la Cremonese erano stati comunicati e spiegati dal Mister a chi di dovere. Molto meno comprensibile invece, secondo il Patron, insistere nel tenere a bagnomaria il 4-3-3, perché è un segnale di debolezza e sostanziale mancanza di coraggio. Infatti, secondo lui, chi è sicuro delle proprie idee e del proprio lavoro non si ferma davanti a due brutte prestazioni.
Parla pure a ruota libera dell’ultimo colloquio avuto con Scienza. Colloquio che non gli ha fugato i dubbi circa la forza e le armi a disposizione dell’attuale allenatore per capovolgere la situazione e l’andamento della squadra e si è rammaricato nel vedere il gruppo allenarsi senza quella serenità tipica di chi svolge il suo lavoro con l’entusiasmo necessario. E anche gli atteggiamenti della serie “ tranquilli, va tutto bene “, palesati dal responsabile tecnico della prima squadra, sono diventati per Di Masi fastidiosi se non addirittura sospetti.
Opinione personale è che questo Mister abbia la data di scadenza stampata sulla tuta con la dicitura “preferibilmente entro il … “, perché se dovesse continuare con il 3-5-2, smentirebbe se stesso e i suoi primi due mesi di lavoro mentre, se dovesse ritornare al 4-3-3, si smentirebbe due volte, perdendo probabilmente la faccia davanti ai giocatori, giornalisti (per quel che conta) e sportivi.
Certo, Scienza fin qui non è stato aiutato molto dagli uomini del suo staff, personaggi, a mio parere, privi di doti comunicative e relazionali necessarie per gestire momenti difficili. Se così fosse, questo sarebbe un suo ulteriore vulnus, visto che sulla scelta dei collaboratori ha avuto carta bianca.
Alla fine della chiacchierata Di Masi ha aperto un fronte per lui desolante, quello dei giornalisti al seguito dell’Alessandria. Li ha definiti infatti, almeno in gran parte, privi di idee proprie, del necessario equilibrio e di spirito critico, disponibili a rincorrere le prime urla belluine in arrivo dai tifosi più rumorosi, lasciando così credere che tutti gli sportivi alessandrini la pensino come chi, fra loro, urla più forte. Così facendo, è il pensiero di Luca Di Masi, si limitano a compiacere acriticamente la frangia più invasata ed intollerante del tifo mandrogno e, comportandosi così, gli scriba stanno facendo un pessimo servizio al calcio alessandrino e all’Alessandria Calcio in particolare.
A conforto di ciò Luca Di Masi porta un esempio davvero esemplare citando la partita di Cuneo e l’ottima prova offerta da Nordi, il migliore in campo dei suoi. Nella fattispecie, infatti, l’estremo difensore grigio è stato gratificato da certi cronisti con dei cinque in pagella, probabilmente perché è stato oggetto di contestazioni da parte di alcuni tifosi al seguito, dimostrando così un’autonomia di giudizio non certo di riferimento ed una modesta, per non dire nulla, capacità critica. E, chiosa il Presidente, questo modo di fare giornalismo è deleterio e dannoso per il buon andamento della stagione oltre che per la necessaria tranquillità dell’ambiente. Soprattutto in questi ultimi passaggi ammetto di aver edulcorato un po’ il linguaggio del patron dei Grigi che ha usato invece aggettivi decisamente pesanti. Al punto che, visto che il numero del cellulare del Presidente mi è stato fornito in Redazione, per un attimo ho temuto che Cichinisio mi avesse dato il suo numero di cellulare e mi avesse poi risposto spacciandosi per Di Masi, dicendo quindi le cose che va sostenendo da tempo.
Ho controllato: non mi ha risposto Cichinisio, tutto quanto me lo ha detto davvero Di Masi.
Sarà meglio che qualcuno cominci a preoccuparsi .
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