Bosco Marengo (AL) Piero Giacobone – C’è un tratto della strada provinciale 180 tra Frugarolo e Bosco Marengo (nella foto) che, per poche centinaia di metri, è fuori del centro abitato per cui restano in vigore le norme del codice della strada che prevede il limite di velocità di 90 Km/h sulle strade extraurbane secondarie e locali, e la provinciale 180 è una di queste. Ma il Comune di Bosco Marengo ha messo in carniere ben 25 multe nella sola giornata del 6 maggio scorso, elevate con autovelox, e recapitate a chi quel giorno percorreva la provinciale in quel tratto denominato Corso Dante superando il limite dei 50 orari, ritenuto erroneamente dal sindaco Gazzaniga quello giusto mentre, trattandosi di una provinciale, in assenza di apposita segnalazione, il limite è di 90 orari. Ed è scattata l’interpellanza da parte dell’opposizione in consiglio comunale capitanata dal combattivo avvocato Roberto Calcagni. “Il Gruppo consigliare di Minoranza Con Bosco per Bosco – si legge nel documento presentato da Calcagni – a nome del primo firmatario Roberto Calcagni nonché dei Consiglieri Nelso Montanari e Luigi Melato (…) premesso (…)che le contestazioni vertevano sull’inosservanza del limite dei 50 km/h, tale presupposto è da ritenersi del tutto illegittimo perché essendo il punto di rilevazione al di fuori del centro abitato il limite non poteva essere individuato in quello ordinario urbano, in assenza di specifica segnalazione, bensì in quello di 90 Km/h”. Tuttavia gli amministratori boschesi controbattono perché fanno notare che invece la segnalazione del limite è regolarmente installata. Ma Calcagni non demorde e nella stessa interpellanza precisa: “Acclarato (…)che l’amministrazione comunale ha apposto successivamente al 6 maggio 2015, data delle violazioni successivamente accertate il 30 luglio 2015 (ed anche in tale data non vi era nessuna segnaletica indicante il limite di 50 Km/h), nei pressi di Corso Dante 1 in uscita da Bosco Marengo direzione Frugarolo, nonché nel senso opposto, segnaletica stradale precettante il divieto di superamento dei 50 Km/h su tutto corso Dante, il che significa palesemente che prima della apposizione di tale segnaletica il limite non era quello dei 50 Km/h e che tutti i verbali perlomeno quelli del 06/05/2015 Sono Da Considerarsi Illegittimi”. Pur ammettendo che i segnali di limite sono stati installati, Calcagni obietta che “anche tale limite, alla data odierna, poiché non supportato (almeno a noi non risulta) da ordinanza appositiva è da ritenersi illegittimo”. Quindi come per i Velo OK, anche per ilo limite della provinciale 180 (Via Dante) il sindaco Gianfranco Gazzaniga continua a prendere decisioni senza ordinanza. Infatti già nel giugno scorso, a proposito della procedura di affidamento dell’appalto per la fornitura di apparecchiature Velo Ok (i finti Autovelox) sul territorio comunale con decorrenza dal primo gennaio di quest’anno, si è dimenticato di chiedere la determina del dirigente competente, obbligatoria ai sensi degli articoli 191 e 192 del Tuel in quanto siamo in presenza di un’obbligazione contrattuale per il Comune di Bosco Marengo vincolato per cinque anni e per un costo complessivo di circa 40.000 euro. Inoltre il sindaco Gazzaniga ragionier Gianfranco e la sua Giunta si sono dimenticati di valutare altre offerte per la fornitura dei Velo Ok in ottemperanza del D.LGS 163/06 nonché dell’art. 8 Regolamento Comunale Lavori e forniture del comune di Bosco Marengo. Ma la cosa che stupisce di più è che questi Velo OK sono stati installati già nel 2014, senza rispettare la procedura amministrativa richiesta. A questo proposito la minoranza in Consiglio Comunale aveva inoltrato un esposto alla Corte dei Conti di Torino.
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