dal Mocca di Alessandria – “Come avevo già anticipato…”, stavolta l’attacco dell’articolo non è farina del mio sacco, lo ammetto. È un tormentone a firma del Grande Capo Penna… Leggente che sta triturando i maroni a tutti da più di un biennio (da quando sono arrivato io, Cichinisio, per svelare retroscena e piccinerie sui Grigi) al popolo grigio e a quello dei network. Adesso comincia (forse) il campionato e sarebbe utile per tutti che certi giornalisti cominciassero a scrivere, anziché limitarsi a leggere quello che scrivono i tifosi e ad orecchiare quello dicono gli addetti ai lavori. In una parola, sarebbe meglio che si occupassero di calcio (che sarebbe il loro mestiere) e non di minchiate ispirate al gioco del calcio, che per quelle ci sono già autentici rabdomanti da tastiera i quali, senza né arte né parte, fanno danni sui social appena accendono il computer. Ultimo esempio in ordine di tempo l’affaire Spighi. Nella puntata precedente, scritta ad una decina di giorni dalla chiusura del mercato, avevamo analizzato le posizioni di due giocatori mandrogni che, per un motivo o per l’altro, potevano essere considerati in bilico: Spighi e Iunco. Le motivazioni che avevamo argomentato non facevano una grinza: la Spal, società di Legapro con grandi ambizioni che vengono da un grande passato, aveva bisogno di un giocatore come Spighi e lo ha ingaggiato. Per immaginare possibile un epilogo simile non ci voleva Mago Merlino né chissà quale Gola Profonda bensì conoscere un po’ i meccanismi che governano il calcio professionistico e sapersi destreggiare fra moduli, ruoli e costruzione di organici. Poi, tra la quindicina di squadre potenziali, sono arrivati i ferraresi e l’incastro è riuscito, con buona pace di tutti. Se un giornalista, dopo trent’anni di carriera, è ridotto a chiedere al direttore sportivo di una squadra come l’Alessandria: “Scusi ma Spighi lo cedete o no?“ e pretende pure che l’interpellato gli dica la verità è meglio che immoli pubblicamente la sua mano destra su un ceppo marchiato Gutemberg e sia bandito dagli elenchi di tutti gli editori d’Europa, vero Penna Straziante?
Chiuso l’argomento Spighi, anche se Magalini, dietro questa ultima partenza, potrebbe aver organizzato un colpo ben più “pesante” (l’operazione andrà vista nei termini della valorizzazione dell’età della rosa seguendo le ultime e criptiche indicazioni della Federazione per la quale, forse, con tre giovani in squadra si ottengono cospicui finanziamenti) affrontiamo invece l’argomento Iunco. Il ragazzo è rimasto ad Alessandria e, se è ancora qua, non è un caso, ma una precisa volontà di chi lo ha voluto e di chi lo allena, col beneplacito di chi lo cura e di lo massaggia. Da adesso in poi l’ex Toro dovrà -sottolineo dovrà – essere un elemento in grado di spostare in partita gli equilibri, naturalmente a favore della nostra squadra, senza discussioni. Non ci sono cazzi, se no il suo arrivo nel gennaio scorso si trasformerà in una delle più clamorose bufale dell’ultimo decennio calcistico mandrogno, sia per la carriera che ha alle spalle il calciatore, che per gli investimenti tecnici ed economici affrontati e pure, mi si perdoni, per certi atteggiamenti irritanti che il giocatore assume in campo: un calciatore conferma di essere ancora tale non facendo il bulletto in amichevole bensì con giocate, gol, assist e tanta corsa quando la situazione lo richiede. In questa stagione che va ad incominciare quindi ci sarà, almeno da parte mia, la solita comprensione nei confronti dell’errore individuale o della errata lettura di una giocata ma nessuna scusa né il rilascio di alibi a giocatori che hanno un solo scopo per indossare la maglia Grigia: vincere il campionato. In estate sono state raggruppate le migliori carte del mazzo, non è ammesso bucare la stagione e se qualcuno sarà più bravo di noi, complimenti. Ma in riva al Tanaro questo gruppo dovrà dare il cento per cento. Finora questi ragazzi sono stati bravi a strappare certi contratti, adesso dimostrino di non aver venduto fumo.
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