Alessandria – In contemporanea all’azione di volantinaggio e di coinvolgimento dei cittadini con una raccolta di firme relative alla richiesta da tempo avanzata dal Co.I.S.P. (Coordinamento per l’indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia) di rimuovere il monumento in memoria di Carlo Giuliani da Piazza Alimonda a Genova, transiterà anche ad Alessandria un autocarro dotato di una “vela”, cioè una superficie viaggiante di 6×3 metri raffigurante un’immagine drammatica relativa agli eventi occorsi nel luglio 2001 in occasione del G8 di Genova e del monumento che oggi è presente in Piazza Alimonda. I fatti del G8 di Genova si sono verificati da giovedì 19 a domenica 22 luglio 2001, contestualmente allo svolgimento della riunione dei capi di governo dei maggiori paesi industrializzati che si è svolta nel capoluogo ligure da venerdì 20 luglio a domenica 22 luglio. Già nei giorni precedenti i movimenti no-global e le associazioni pacifiste diedero vita a manifestazioni di dissenso, seguite da gravi tumulti di piazza, con scontri tra forze dell’ordine e manifestanti. Durante uno di questi trovò la morte il manifestante Carlo Giuliani. A 14 anni di distanza da quei tragici eventi, lunedì 20 e martedì 21 luglio, dalle ore 08:30 alle ore 19:30, il camion del Coisp transiterà per le vie di Alessandria interessando le piazze principali, il quartiere “Cristo”, il quartiere “Europa”, spostandosi fino a S.Michele, Astuti e Spinetta Marengo. Intanto a Catanzaro i familiari di Mario Placanica, il carabiniere catanzarese che il 20 luglio 2001, per legittima difesa, fu costretto a sparare un colpo di pistola nel corso degli incidenti uccidendo il manifestante Carlo Giuliani, parteciperanno lunedì alla manifestazione promossa dal Coisp in contemporanea in tutta Italia. Secondo il Coisp il Comune di Genova, condizionato da certa sinistra e da una certa società radical chic ha deciso di piazzare un monumento nella piazza Alimonda in memoria di Carlo Giuliani avallando il ragionamento per cui merita un tributo chi si comporta contro le regole di uno Stato democratico. Secondo il Coordinamento per l’indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia non è ipotizzabile, né accettabile che Carlo Giuliani passi per martire e sia considerato un esempio per i giovani e per tutta la comunità. Il giovane manifestante genovese è morto alle 18 del 20 luglio 2001, raggiunto da un proiettile sparato dalla pistola del carabiniere Placanica che si trovava dentro la Campagnola bloccata contro un muro ed aggredita pesantemente da un gruppo di manifestanti armati di spranghe ed altri oggetti contundenti. Fra questi proprio Giuliani che stava lanciando un grosso estintore nell’abitacolo della camionetta. A questo punto Placanica, per difendere se stesso ed i suoi colleghi, ha sparato un colpo di pistola ma il proiettile è rimbalzato sul telaio del mezzo ed ha colpito a morte Giuliani. “Ero a cinque metri dal ragazzo, è stato colpito sotto la fronte, vicino all’occhio, da un colpo di pistola o da un fumogeno sparato dal camioncino dei carabinieri. Poteva colpire anche me”. È la testimonianza data nell’edizione straordinaria del Tg1 del 20 luglio mezzora dopo il tragico fatto di sangue. Al termine degli scontri di quel maledetto venerdì pomeriggio il bilancio è stato di un morto e 85 feriti, come ha reso noto l’unità sanitaria della Regione Liguria per il G8. Un altro giovane dimostrante è stato ricoverato in gravi condizioni all’ospedale San Martino, mentre è stato operato un carabiniere con l’orbita sfondata, colpito da una bomba carta in Corso Torino.
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