Alessandria – Drone, ovvero un velivolo a pilotaggio remoto controllato da un computer a bordo che vola senza pilota. Ce n’è di tutte le dimensioni e quelli piccoli servono anche per fare filmati. Hanno una o più telecamere e riprendono dall’alto. Un drone di questi di buona qualità costa circa tremila euro. Parliamo di drone perché il Comune di Alessandria, con determina 1124 del 6 giugno 2015, ha autorizzato una spesa di 3.202 euro per una ripresa dall’alto dell’area del Pisu. Una cifra spropositata per una filmato presumibilmente di una ventina di minuti, compreso il montaggio. Sul mercato ci sono professionisti che per un servizio simile non chiedono più di mille euro. E allora come mai l’allegra macchina da spesa che governa il nostro malandato Comune spende il triplo? Se lo sono chiesto anche Emanuele Locci consigliere comunale di minoranza di Fratelli d’Italia ed il suo collega Maurizio Sciaudone di Forza Italia che hanno presentato a questo proposito un’interpellanza alla sindaca Rita Rossa.
“Si tratta di altri 3.202 euro dati al solito professionista – spiega Locci – per nuove riprese video inerenti il progetto PISU. Il solito professionista fu già pagato per il video proiettato nello spazio espositivo del PISU, oggi chiuso, con ben 7.488 euro”.
“Visto il costo – incalza Sciaudone -, si vede che il drone usato per le riprese utilizza molta energia. Al di là delle battute anche in questo caso vorremmo sapere dettagliatamente in cosa consiste questo incarico, visto che i prezzi di mercato per eseguire video con il drone incluso di montaggio sono notevolmente inferiori”.
È un’altra domanda che attende risposta.
Intanto io pago.
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