dal Mocca di Alessandria – Di Masi ha scelto con coscienza e da oggi il nuovo mister è Scienza. Scienza Beppe, piemontese, ex centrocampista sapiente, allenatore delle giovanili del Toro, poi Legnano dove ha fatto in C2 cose immense, Viareggio con annessa una comoda salvezza, Brescia in B e infine al Feralpi un brillante biennio in C. Chiedo scusa se manco da mo’. In compenso, se siete attenti lettori, in questi giorni non vi saranno certo mancate occasioni per leggere minchiate fotoniche. In realtà, da quando ho vergato l’ultimo articolo, poco è successo, se non febbrili incontri fra Di Masi, scortato da Magalini, e parecchi pretendenti alla panchina mandrogna. Poi gli “annusamenti” con l’ex Salò sono sfociati in un contratto annuale. Neppure la rituale conferenza stampa di presentazione del nuovo mister, giusto nel giorno della settimana in cui si celebrano i Santi Quattro Salti in Pagella, ha riservato sorprese e il concilio è filato via liscio con i soli Santi succitati che scrollavano la testa su e giù come fanno le maestre quando recitavi in IV elementare il 5 Maggio senza incartarti. Se il buon giorno si vede dal mattino il nostro Beppe sembrerebbe già a metà dell’opera, ma (tocchiamo ferro.. per non dire altro) Scusatis in analoga situazione aveva raccolto ancora più entusiastiche ovazioni dalla platea dei giornalisti sportivi mandrogni. A chiusura della conferenza, aperta dal Presidente Di Masi, ha parlato il DS Magalini sottolineando, sostanzialmente che “quando c’è da decidere ci sono anch’io“. Cosa di cui, non solo non dubito, ma ritengo addirittura indispensabile. Infatti se non c’è equilibrio e piena sintonia fra mister e DS penso non si vada da nessuna parte. E attenzione: la sintonia è indispensabile non solo nella scelta dei giocatori che andranno a formare la rosa ma pure nella gestione quotidiana del gruppo di lavoro, ognuno nel proprio ambito e con le proprie responsabilità e non so fino a che punto sia stato così nella passata stagione. Ad essere sinceri nei giorni scorsi c’è stato un altro evento significativo: l’incontro fra Di Masi e le varie delegazioni del tifo organizzato. Sono incontri, quelli, sempre utili perché servono un po’ a tutti per fare ricariche d’entusiasmo. Se invece, come pare sia successo stavolta, il meeting è servito principalmente per accusare questo e quello, e per spiegare ad un Presidente che ha messo fin qui sul piatto una decina di milioni di euro che ha toppato la scelta del Mister o del DS o, magari, di entrambi, allora penso sia meglio che ognuno torni a fare il suo mestiere senza sconfinare in terreni altrui. Sempre che Di Masi non decida, ad esempio, di nominare questo o quello scienziato tifoso Mister o DS affidandosi senza remore a chi ha fin qui dimostrato di essere bravo giusto a scrivere su Fb, magari ottenendo pure dei convinti “mi piace“ da Penna Scadente, e a creare tensioni nei momenti sbagliati. Perché, davanti a tanta sicumera, c’è il rischio, seppur remoto, che Di Masi consegni le chiavi della sede a questi soloni da operetta, rimetta le sue cose nel calzino della Befana e ritorni nella capitale sabauda a godersi un po’ di sana tranquillità senza qualcuno che gli dica, pubblicamente e senza dati probanti, quanto sia stato ingenuo a fidarsi di Tizio o di Caio. Detto questo, ritengo che qualche nostro tifoso si meriti invece tal Veltroni il quale, se ben ricordo, era stato ospitato proprio in Curva Nord durante una Alessandria – Ravenna, partita costata una retrocessione per illecito sportivo ai Grigi e a tutta la città. Ma certa gente la memoria ce l’ha oppure pensa di poter dire e fare tutto quel che gli passa per la testa? E se la memoria l’ha persa, possibile che in questa plaga mai nessuno sia in grado di fargliela educatamente ritornare? Siamo già una città disgraziata, facciamo in modo di preservare, almeno noi che siamo ammalati di grigio, una delle pochissime realtà mandrogne all’onor del mondo, che ne godremo tutti assieme, forse.
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