Novi Ligure (AL) – Non dovrebbe mancare molto alla piena occupazione all’Ilva di Novi stante il piano industriale dell’Ilva di Taranto, la capofila da cui dipendono le sorti di tutti gli stabilimenti italiani, che prevede, entro agosto, la ripresa della produzione dell’altoforno 1, fermato a dicembre del 2012 per essere adeguato alle prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale. Contestualmente ripartirà l’acciaieria 1, fermata a marzo perché in eccesso rispetto a un assetto che attualmente vede solo due altiforni in funzione, il 2 e il 4, con una produzione di ghisa a livelli di minimo storico: 10.000 tonnellate al giorno. Sono inoltre quasi terminati i lavori all’altoforno 5, il più grande d’Europa, spento al’inizio dell’anno. Se Taranto riparte, tutto il gruppo riparte e i 181 esuberi dichiarati attualmente per lo stabilimento di Novi dovrebbero essere presto reintegrati. Intanto si estende il contratto di solidarietà a 737 su circa 800, per cui si lavorano otto ore pagate al 70% ogni 5 giorni e lo stipendio si abbassa di circa il 15%. Tuttavia a Novi si parla già di forte ripresa produttiva in virtù del fatto che sono riprese le spedizioni di prodotto. Tutto ciò mentre a Taranto si sta lavorando per centrare a fine luglio l’obiettivo dell’80% delle prescrizioni Aia attuate così come prevedono sia il piano ambientale di marzo 2014 che la legge numero 20 dello scorso 4 marzo. A luglio, quindi, l’azienda conta di completare la chiusura di 10 edifici (una misura finalizzata a evitare la dispersione di polveri), di ristrutturare, sempre con la chiusura, 120 torri su 130, e di coprire 35 chilometri di nastri trasportatori. Inoltre, per i filtri nell’area dell’agglomerato si attendono le autorizzazioni, mentre è stata completata l’installazione delle benne ecologiche al quarto sporgente. Per fine luglio l’acciaieria 1 avrà la copertura del tetto e l’impianto di depolverazione. Per la copertura dei parchi minerali, invece, c’è l’autorizzazione ministeriale per quelli grandi, mentre è stata completata la parte di ingegneria su quelli minori. Sugli impianti l’Ilva annuncia che Tubificio 1, Rivestimenti 1, Decatreno e Zincature 1 e 2 riprenderanno a marciare con 10 turni di lavoro settimanali. Forse il peggio è passato.
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