Alessandria – Ci avrà letto qualcuno delle stanze romane di governo – lo stesso premier? – perché dopo il nostro articolo del 14 maggio scorso in cui si denunciava il fatto che, nonostante le promesse di Renzi, lo Stato Italiano non si era costituito parte civile contro il magnate svizzero Stephan Schmidheiny sotto processo per omicidio plurimo, è giunta la notizia che lo Stato ha rimediato alla figuraccia iniziale e si è finalmente costituito anche se siamo già alla terza udienza. Bene, meglio tardi che mai e la faccia è salva per il rotto della cuffia, forse grazie ad Alessandria Oggi. Ricordiamo solo che, nel novembre scorso, era stato lo stesso Matteo Renzi a dichiarare: “Lo Stato si costituirà parte civile se si aprirà a Torino il processo per omicidio contro Stephan Schmidheiny. Da quando sono a Palazzo Chigi ho dato questa linea: se c’è un’ipotesi di danno, ci si costituisca parte civile sempre e se ci sarà un altro processo, procederemo in questa direzione, poi sarà il giudice a decidere”. Ma Renzi ne dice tante che non ci siamo stupiti troppo del fatto che il capo del governo non avesse mantenuto la promessa in quanto al momento della presentazione delle parti lo Stato non c’era e noi lo avevamo rilevato. Stamane invece, Bruno Pesce, coordinatore Afeva (associazione famigliari delle vittime), ha fatto sapere che anche lo Stato Italiano si è costituito parte civile, insieme alla Provincia di Alessandria e alla Regione Piemonte. Non abbiamo motivo di dubitare della buona fede di Pesce e della veridicità della notizia. Trattandosi di Renzi però, con beneficio d’inventario. Per il resto il processo Eternit bis non sarà trasferito a Ivrea per ragioni di competenza territoriale come aveva chiesto la difesa in modo per lo meno bizzarro (ma che razza di avvocati ha Stephan Schmidheiny?). Lo ha deciso il gup Federica Bompieri respingendo la richiesta degli avvocati Alleva e Di Amato per i quali era necessario fare riferimento al primo dei 258 decessi contestati, quello di Giovanni Pagliaro, ex dipendente a Cavagnolo (paese oggi sotto la competenza di Ivrea), morto nel 1984.
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