Questa mattina 20 Maggio 2015 come Presidente del Gruppo Consiliare Lega Nord ho comunicato la non partecipazione del mio gruppo al Consiglio Comunale dedicato all’approvazione del rendiconto 2014. In modo particolare la questione che abbiamo posto non è tanto nel merito del provvedimento, che avrebbe richiesto un’approfondita discussione oltre alla messa in luce di evidenti criticità in esso contenute, ma sul metodo applicato per arrivare alla presentazione in aula e soprattutto alla tempistica che non rispetta nel modo più assoluto le norme vigenti. Infatti, nonostante la richiesta dell’ANCI (associazione dei comuni italiani) di prorogare la data di approvazione dei rendiconti al 31 Maggio, il Ministro Alfano ha ribadito la data del 30 Aprile come ultima per l’approvazione senza, al momento, nessuna proroga, nemmeno in relazione ai nuovi adempimenti introdotti dalla riforma della contabilità che prevedono il riaccertamento straordinario dei residui attivi, pena la sospensione di tutti i pagamenti, primo fra tutti il Fondo di Solidarietà che il Ministero dispone a favore degli Enti Locali. I tempi attualmente sono i seguenti: entro il 31 Marzo si deve esaminare lo schema del rendiconto; entro il 10 Aprile la Giunta vota il documento ed eventuali emendamenti; entro il 20 Aprile il tutto va al Collegio dei Revisori dei Conti; entro il 30 Aprile il Consiglio Comunale vota il documento. Questo dice la Legge. Oltre tutto una proroga, sempre secondo il Ministero, avrebbe determinato il mancato rispetto delle regole contabili europee ed in particolare il calendario Eurostat esponendo in tal modo il nostro Paese alle censure dell’Unione Europea. Da ultimo, uno slittamento dei termini richiederebbe un intervento normativo di carattere legislativo visto che il nostro ordinamento non prevede che il Ministro dell’Interno possa differire i rendiconti con un semplice decreto ministeriale come accade invece per i bilanci di previsione. Per anni abbiamo sentito questa maggioranza parlare di trasparenza, legalità, rispetto delle norme e delle regole. Principi del tutto condivisibili, ma non basta la condivisione, i principi vanno applicati. Cosa che non è avvenuta in questo caso. Per il resto dobbiamo ritenere che anche nella nostra città si mette in pratica quello che sta facendo il Governo sul nodo delle pensioni per cui le sentenze della Corte Costituzionale si interpretano e non si applicano.
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