Alessandria (Max Corradi) – Ormai è abbastanza chiaro che questa maggioranza socialcomunista è allo sbando. Naviga a vista, è in ritardo su tutto, è piena di debiti (che ha fatto lei), è senza un programma plausibile ed è ridotta a liti di cortile per qualsiasi cosa come, per esempio, la pista di pattinaggio o il compleanno della città. È talmente in tilt che non è in grado neppure di restituire a conguaglio i soldi ai cittadini in merito ai servizi a domanda individuale, cioè quelli gestiti dal Comune (alberghi diurni e bagni pubblici, asili nido, impianti sportivi, mense, mercati e fiere, parcheggi custoditi e parchimetri, teatri e musei, trasporti funebri, auditorium e palazzi dei congressi). Il Tuel (Testo unico enti locali) agli articoli 242 e seguenti stabilisce una percentuale del costo (quello che deve spendere il cittadino utente) nei limiti del 36%, mentre per gli asili siamo ad un costo, nel 2014, che oscilla fra il 44 ed il 48% (il 44% per la dottoressa Perrone presidente del Collegio dei Revisori) 48% per l’impassibile (è sempre sul pezzo) Emanuele Locci Presidente della Commissione di Controllo di Gestione nonché consigliere comunale di minoranza e capogruppo di Fratelli d’Italia. Per la legge italiana il Comune deve restituire a conguaglio ai cittadini utenti, nel caso degli asili, dall’8 al 12%. Si è dibattuto a lungo oggi pomeriggio in Consiglio Comunale su questo punto e la minoranza (Locci e Fabbio soprattutto) hanno chiesto spiegazioni, ad una Giunta sempre più in imbarazzo, per quale motivo la maggioranza rossa non intenda rendere i soldi agli alessandrini che ne hanno diritto.
“Come forze di opposizione – ha dichiarato Locci – abbiamo chiesto che siano restituiti i soldi che ogni anno sono prelevati in eccesso dalle tasche dei contribuenti per tutti i servizi a domanda individuale”.
Per essere sicuri i consiglieri di minoranza hanno chiesto il parere ai tecnici che hanno confermato la validità della loro tesi, quindi hanno presentato seduta stante un emendamento (vedi sotto) alla delibera, volto alla restituzione della quota eccedente versata per i servizi, ma la maggioranza lo ha bocciato, anche se non è stata compatta, perché si è astenuto Simone Annarratone (nella foto) dell’Italia dei Valori.
“Il parere tecnico – ha spiegato ancora Locci – è stato favorevole, quindi si potevano restituire ai cittadini decine di migliaia di euro. Ma la maggioranza ha dato un parere politico negativo e preferisce tenere in tasca il maltolto”. Si tratta di 30.000 euro circa, e per trentamila euro questa maggioranza socialcomunista ha perso perde la faccia. Un’altra volta. Evidentemente i soldi non ci sono proprio.
Mala tempora currunt!
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