Dal Mocca di Alessandria – Vabbe’, la delusione per aver mancato il bersaglio che sembrava alla portata, ci sta tutta. Qualcuno però sta esagerando usando toni, argomentazioni e linguaggi offensivi, col rischio di avvelenare il finale di una stagione comunque al di sopra delle aspettative. Fine partita contro il Renate allo Stadio “Città di Meda”: alcuni tifosi mandrogni legittimamente rumoreggiano contro il DS Magalini e ci inzuppa subito il biscotto il GC Penna Fetente per ricamarci sopra un bel titolone ed un articolo a sei colonne. Naturalmente non uno straccio di analisi tecnica, ma si sa, Penna Fetente non appena sente il richiamo della foresta (leggi i soliti minchioni di quattro sedicenti tifosi suoi amici) andrebbe in culo a chiunque. Poi c’è l’immancabile cretinetti via FB che millanta di organizzare un agguato al pullman dei giocatori sulla via del ritorno dalla Lombardia (idea geniale!) e naturalmente non succede niente ma una domanda attende risposta: costui non è per caso quello che fa parte del direttivo di Orgoglio Grigio, organizzazione nata per salvare la storia dell’Alessandria Calcio? Boh, misteri mandrogni. Passiamo all’altro sedicente tifoso, anche lui sempre su FB (ma non hanno niente da fare questi qua?) ad insultare i giocatori grigi colpevoli di ogni nefandezza. Senza dimenticare coloro i quali scrivono e dicono che la squadra grigia avrebbe frenato la corsa di proposito per assecondare Di Masi il quale “non vuole salire in B”. Domenica prossima ci giochiamo la partita della vita contro il Venezia e, secondo voi, sarebbe questo il modo giusto di dare una mano? Domanda: quando giocatori, dirigenti o tecnici sono invitati a presenziare nelle serate organizzate dai vari club, le persone succitate, per caso, dicono in faccia ai tesserati invitati le stesse cose che scrivono su FB, oppure parlano d’altro? E come mai da un mese a questa parte certi intossicati dalla tastiera del PC e dalla loro autoreferenzialità insultano, minacciano e rovinano equilibri già fragili? Perché lo fanno? Perché ci sono giornalisti (si fa per dire) che ammiccano rispetto alle minchiate che costoro diffondono? Perché, qui da noi in Mandrognìa, non si usa l’educazione ed il rispetto di chi si guadagna da vivere facendo calcio? Perché, qui da noi in Mandrognìa, tentano di rompere un giocattolo che, tra l’altro, non è neanche il loro? Non dico che non ci siano ragioni per pensare negativo, ma perché farlo proprio ora? Forse pensano che, se Di Masi licenzia l’attuale mister, sulla panchina chiama uno di loro? O che magari essi stessi possono ambire alla poltrona di Magalini? Oppure sognano solo di poter riciclare qualche loro amichetto e, solo per questo, sono disponibili a creare tante difficoltà? E questi sarebbero tifosi “coi Grigi nel cuore“? Non parliamo poi di certi sedicenti giornalisti-tifosi-pennivendoli come Penna Fetente che hanno trasformato in poco meno di vent’anni una piazza calcisticamente decorosa in un pollaio per galletti in apprendistato. Capisco che dover scrivere conciliando le argomentazioni di società, tecnici, giocatori, tifosi e gli impegni sportivi incombenti, non sia semplice, ma è sicuramente necessario, mentre è deleterio, nonché puerile, assecondare sempre le ragioni di chi grida più forte. Ma perché, in Mandrognìa, il buon senso di parlare di ciò che si sa e sapere quello di cui si parla è spesso accantonata? A giochi finiti ci sarà il tempo e la serenità di valutare tutto e tutti. Adesso pensiamo solo al campo perché al campo, mi pare, ci pensano in pochi. Troppi pochi.
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