Alessandria (Max Corradi) – “Chi è stato Carabiniere per un giorno sarà carabiniere per sempre”, è un vecchio adagio che contiene certamente un fondo di verità. Un concetto che ad Alessandria vale, sì per l’Arma dei Carabinieri, ma vale soprattutto per gli Assessori Comunali al Commercio: provate a sostituire nel virgolettato la parola “carabiniere” con “assessore al commercio” e vi renderete conto di quanti ex assessori, una volta “congedati (e congedate)” non solo si sono riciclati (e riciclate) in occupazioni analoghe al loro vecchio incarico amministrativo, ma alcuni (e alcune) di loro pensano addirittura di poter continuare ad esercitare quel ruolo per interposta persona. Fin qui nulla di nuovo sotto il sole, basta che l’atteggiamento di certi ex assessori (ed assessore o asseditrici che dir si voglia) non sia pedestremente emulato pure da ex funzionari municipali, se no si potrebbe anche chiudere l’Ufficio Comunale Annona, tanto le scelte vengono fatte e gestite in altre sedi. Dico questo perché trovo bizzarro che le associazioni di categoria dei commercianti mandrogni pretendano dall’Amministrazione Comunale che gli interessi loro e dei loro associati siano tutelati, a volte, oltre le ragioni di pubblica utilità cui la pubblica amministrazione deve dare la precedenza. Prova ne è nel dicembre scorso, quando la sindaca Rossa decideva di interrompere la circolazione delle auto in Piazza della Libertà per un tratto lungo una cinquantina di metri davanti al Palazzo delle Poste, Ascom e Confesercenti, per la prima volta dal dopoguerra ad oggi unite in battaglia, si sono scagliate contro Marica Barrera, attuale assessore (a assessora o asseditrice) al Commercio, accusandola di ogni negligenza possibile, attraverso lenzuolate su pagine intere comprate nei fogli illeggibili locali. Tema dell’insurrezione: la Giunta aveva deciso la chiusura di quel tratto di piazza alle auto senza prima aver interpellato (e magari aver avuto il nulla osta) da parte degli alti dirigenti delle suddette organizzazioni. Peraltro in quell’occasione sia sindaca che assessora non avevano chiesto lasciapassare neppure alle organizzazioni locali degli automobilisti, dei taxisti, dei motociclisti, dei vespisti, dei conducenti di risciò, dei ciclisti, dei velisti, dei pedoni, dei non vedenti, dei pensionati, dei podisti, degli artigiani, degli agricoltori, delle casalinghe, dei responsabili ufficio acquisti delle aziende locali e dei cittadini in genere. Insomma per i dabbene insorti si trattava di un atto di protervia inqualificabile. Ma quella volta i dirigenti delle associazioni hanno mostrato i muscoli perché quel dannato provvedimento non portava nessun beneficio diretto o indiretto a loro e magari neppure ai loro associati. La riprova ci sarà a breve perché molto presto la circolazione veicolare in Piazza della Libertà subirà un’altra pericolosa e ben più estesa limitazione in occasione dei festeggiamenti del compleanno della nostra città che non durerà solo i tre giorni di festa, 1 – 2 – 3 maggio, ma interesserà un periodo più lungo per consentire l’installazione e lo sgombero delle strutture fieristiche. Qualcosa mi dice però, almeno leggendo il volantino dei festeggiamenti, che stavolta le organizzazioni sindacali dei commercianti alessandrini non saranno così severe verso Rossa e Barrera. E magari non chiederanno neppure le dimissioni di quest’ultima proponendo di sostituirla, come hanno suggerito nel dicembre scorso, con qualcuno che non abbia il cognome di un ex sindaco socialista bensì si fregi del cognome dell’attuale Presidente del Consiglio Comunale ex PCI. E già che abbiamo una città “in rosa” che sia donna pure lei, naturalmente, che qui da noi essere donna è una garanzia di buona amministrazione (per la carità!). Per cui se non sentirete nessuno lamentarsi vuol dire che lassù sono tutte contente, ma proprio tutte. E la gente, i commercianti e i loro clienti? Ci penseranno la prossima volta. Forse. O quanto meno, se conviene ai soliti noti, ex di qualche cosa e titolari di non si sa che cosa, va tutto bene madama la marchesa.
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