Alessandria – Si tratta di “Un primo passo verso la definizione della verità. Essere stati dichiarati non responsabili del dissesto è un fatto, ormai acclarato dalla Corte dei Conti, che così ha sottratto un vero macigno dall’immaginario collettivo dell’opinione pubblica alessandrina. Ora, in questi contesti assai venati dal tecnicismo, decidere in un senso o nell’altro penso sia difficile. Certo è che molti avevano sposato acriticamente le tesi dei nostri accusatori – ricordo che noi siamo stati denunciati dai nostri avversari politici che ora reggono le sorti del Comune di Alessandria – senza valutare i contesti, né le eredità avute da altri amministratori di centrosinistra. Quello che mi ha sempre stupito in questa vicenda è la non considerazione, nel dibattito cittadino, di due fattori: un contesto tremendo in cui la crisi improvvisamente è stata scaricata dallo Stato maggioritariamente sugli Enti Locali, addirittura con 14 provvedimenti negativi ed a sorpresa (come non ricordare le finanziarie d’Estate) in pochi anni e risorse sempre più esili in materia di trasferimenti; e la scelta di contrapporsi alla crisi con un atteggiamento anticiclico, accentuando lo sviluppo, gli investimenti e mantenendo servizi ed occupazione. Ci è stato contrapposto un altro modello, quello del rigore, che mi pare non abbia dato buoni risultati qui come altrove. E perché per una scelta politica, peraltro di scuola, si viene perseguiti sul piano penale, della responsabilità e della candidabilità, quando invece tale scelta comunque risultati ne ha portati in termini amministrativi? Ecco, queste sono domande che oggi hanno cominciato ad avere risposte positive”.
Piercarlo Fabbio
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