Alessandria (Piero Giacobone) – La notizia pubblicata da noi – come al solito in esclusiva e prima degli altri – sul servizio fotografico realizzato nei locali della Provincia per la signora Cristina Antoni (nella foto), capo ufficio stampa della Provincia di Alessandria, è stata ampiamente ripresa dal foglio della Fiat (si vede che da Torino hanno fatto il solito cazziatone al caporedattore mandrogno) che si è limitato a descrivere i fatti lasciando spazio alla signora Antoni per le sue giustificazioni. Ma la vicenda non è così semplice perché restano aspetti da chiarire che coinvolgono anche il direttore generale della Provincia di Alessandria dottor Gianni Mogni che deve spiegare come mai, per esempio, l’ente diretto da lui non ha ancora pubblicato il codice deontologico dei dipendenti, obbligatorio ai sensi della legge 33 del 2013. Le regole di comportamento sono contenute nel decreto attuativo n.62 del 16.04.2013 della legge n. 190 del 2012, in linea con le raccomandazioni OCSE in materia di integrità ed etica pubblica. Sono indicati i doveri dei dipendenti delle PA e prevede che la loro violazione sia fonte di sanzioni disciplinari. E Mogni è proprio il responsabile disciplinare dell’Ente Provincia di Alessandria. Le disposizioni del codice fanno esplicito riferimento al rispetto dei vincoli posti dall’amministrazione nell’utilizzo del materiale o delle attrezzature assegnate ai dipendenti per ragioni di ufficio, anche delle linee telematiche e telefoniche dell’ufficio stesso nonché l’obbligo di comportamento che non sia lesivo del decoro dell’ente pubblico per cui si presta servizio. La sezione “Amministrazione Trasparente” (vedi sotto) del sito della Provincia che dovrebbe contenere il codice deontologico è vuota (inoltre mentre scriviamo la pagina web della Provincia è momentaneamente inaccessibile, ma guarda che coincidenza!) e ciò dimostra anche, oltre alla colpevole negligenza di Mogni, che nessuno mai, né Paolo Filippi, il precedente presidente, né tantomeno Rita Rossa, l’attuale presidente, hanno provveduto a far votare una delibera di Giunta per approvare il codice di comportamento come richiesto dalla legge. Oppure, nel caso l’avessero fatto, si sono dimenticati di dirlo a Mogni. Insomma, è una comica, una delle tante qui da noi. Gli è che si tratta di gravi omissioni cui Mogni, responsabile del personale e direttore generale, dovrebbe rimediare almeno con un richiamo scritto nei confronti di Cristina Antoni che ha utilizzato materiale, arredi e stanze della Provincia di Alessandria per realizzare il suo servizio fotografico. E la signora prefetta Romilda Tafuri non s’è accorta di niente? Con tutti gli 007 che ha a disposizione nessuno le ha detto che nello stesso palazzo aperto al pubblico dove ha sede la Prefettura la bella Cristina si metteva in posa per il fotografo? Cosa fanno in Prefettura, dormono come in Provincia? Non si curano del decoro degli uffici di cui sono responsabili? Cos’è diventata Alessandria, una città dove perfino la Prefettura fa da scenografia per una bella signora ingioiellata?
E io pago.
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.