dal Mocca di Alessandria (Alessandria 3 – Pro Patria 0) – Partita d’altri tempi quella del 14° turno di ritorno giocata al Mocca fra i Grigi e i Tigrotti di Busto Arsizio. Maglie d’antan, tanto per cominciare, con divise di gioco identiche a quelle di tanti anni fa. Anche l’andamento dell’incontro è tipico delle partite d’altri tempi: la squadra di casa, la più accreditata, attacca, l’altra si difende e le vecchie ali diventano i giocatori determinanti per la larga vittoria dei padroni di casa. Persino l’espulsione a carico degli ospiti è subita dal loro difensore più esposto ed arcigno: il terzino destro, un classico. Ma anche gli spalti, a dispetto dell’orario e della giornata fissati con principi “nuovisti “, sono frequentati e festanti come tanti anni fa: oltre 2700 paganti fanno corona all’evento. Dopo una ventina di minuti di gioco, tanto dura la consueta fase di studio da parte delle contendenti, il redivivo Spighi trova l’inserimento giusto su un’imbeccata di Mora (di destro!) e di sinistro (!) supera il pur bravo Melillo. In superiorità numerica (espulsione diretta per Guglielmotti per gioco violento al 33’ pt) ed in vantaggio di un gol, l’Alessandria non denota la tranquillità e l’aplomb che ci si aspetta da un collettivo del genere ma, evidentemente, gli ultimi passi falsi compiuti in campionato hanno lasciato il segno. Fino al riposo, dunque, il dominio grigio è caratterizzato da atteggiamenti un po’ leziosi e poco concreti ma, a dire il vero, i Bustocchi non hanno né lo sprint né il morale per impensierire l’armata di casa. La partita si trascina, invero un po’ stancamente, fino al 22’st quando Mora (di destro!… e due!) infila l’incolpevole portiere ospite. Di lì in poi da segnalare magìa in area di rigore ospite e gol di Iunco (nella foto) il quale, partendo dalla panca, mette il sigillo su questa vittoria che rimette in quadro morale, equilibri e classifica di un’Alessandria vittima di precedenti passaggi a vuoto e da una vigilia squassata da turbolenze volte ad aprire, senza successo, ferite ormai passate in prescrizione e coperte da colpevoli silenzi di una stampa inadeguata, imbelle, pavida e ipocrita, ma di quello se ne parlerà diffusamente, con nomi e cognomi, in altre colonne di questo giornale. Per il momento un grazie sincero a questa squadra tetragona, leale e coraggiosa.
LE PAGELLE
Nordi 6 – Non ha occasioni per smuovere la propria valutazione oltre una pacata sufficienza
Sosa 6 – Chiamato spesso a giocare palla al piede anziché limitarsi al lavoro difensivo se la cava in entrambe le situazioni.
Sirri 5,5 – Alcuni interventi difensivi pregevoli per reattività, ingenuità tipiche del ragazzo condite da una lentezza esasperante nel giro palla.
Morero 6 – Comincia così così poi riprende la tipica sicurezza del leader difensivo
Mezavilla 6 – Quando la squadra ha bisogno di lui il brasiliano c’è. Per il resto disturbatelo il meno possibile che sta rifiatando.
Spighi 7 – La “ sua” partita e D’Angelo lo utilizza dopo tanta panchina. Il gol che sblocca il risultato poi gli mette le ali ai piedi.
Mora 7 – Il gol della sicurezza accompagnato ad una prestazione oltre la media
Obodo 6 – Sbaglia poco o nulla ma la filosofia della partita non è di quelle che valorizzano oltremodo la sostanza della sua prestazione.
Marconi 6 – Al rientro dopo un fastidioso infortunio deve riprendere confidenza con la lotta. Lo fa ma non è lucido fino in fondo.
Rantier 6 – Seconda punta gioca meglio rispetto alle ultime prestazioni ma non va oltre la sufficienza
Vitofrancesco 6 – Fa il suo da mezzala destra senza scatenare particolari entusiasmi
Sabato ( dal 16’st ) 6 – Sostituisce Sirri acciaccato, comincia titubante poi si rinfranca da par suo.
Iunco ( dal 23’st ) 7 – Preservato all’inizio quando subentra a Rantier segna e fa esplodere fuochi d’artificio
Germinale ( dal 32’st ) sv
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