Novi Ligure (AL) Franco Traverso – Sono passati ben 27 anni da quando il Pli (Partito liberale Italiano) di Novi con l’avvocato Roberto Allegri ed il nostro direttore Andrea Guenna – allora giovane politico liberale di belle speranze, salvo poi ritirarsi dalla politica quando è sceso in campo Berlusconi, per motivi professionali – ebbero l’idea del rilancio dell’aeroporto Mossi di Novi per farlo diventare uno scalo di terzo livello ed una scuola di volo.
UN PROGETTO ANTICO MA SEMPRE ATTUALE
Finalmente oggi, proprio dall’aeroporto Mossi di Novi, parte un’iniziativa che riprende la proposta di quegli anni in quanto si terranno dei corsi gratuiti che riguardano la fase teorica per chi vuole diventare pilota d’aereo. Iniziano questa settimana e saranno rivolti a giovani fra i 16 e i 24 anni, studenti delle superiori e universitari, a tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine, vigili del fuoco e protezione civile. Dopo tanti anni ci si è accorti che l’aeroporto di Novi (il più vecchio d’Italia, vedi tabella sotto) può essere un’interessante risorsa economica e occupazionale. Già in un articolo de Il Piccolo del 30 gennaio 1988 si parlava dell’iniziativa di Allegri e Guenna, con la preziosa consulenza di Guido Trespioli, per il rilancio in grande stile della struttura, ma a Novi, città sovietica, si sa, le cose vanno sempre a rilento, com’è stato per le rotonde, proposte nel 1990 in consiglio comunale, insieme alla piscina coperta, alla tangenziale ovest (che è nel prg) e ad altre infrastrutture, sempre dal nostro direttore Andrea Guenna allora consigliere comunale del Pli, e realizzate vent’anni dopo. Allora Allegri e Guenna avevano interpellato Alitalia che avrebbe accettato di predisporre dei corsi di addestramento dei propri piloti a Novi. Nell’articolo del Piccolo si legge: “Entro la fine del mese di marzo infatti I’Alitalìa dovrà scegliere l’aeroporto della provincia di Alessandria per addestrare i propri piloti. Questa importante scadenza potrà certamente smuovere le acque per stabilire se veramente si vuole trasformare l’impianto novese in aeroporto provinciale”. Naturalmente non se n’è fatto niente.
IL MOSSI: UNA STRUTTURA POLIFUNZIONALE
Il cronista continuava chiedendo un parere al mai dimenticato Amedeo Anelli, pilota novese, allora membro della Protezione Civile di zona che dichiarava: “Le motivazioni di questo potenziamento ci sono tutte (…), l’aeroporto di Novi è in posizione ideale all’interno della Provincia di Alessandria, è baricentrico rispetto ad Alessandria, Tortona, Ovada e Acqui. Sorge in una zona poco nebbiosa, ha una pista costruita come tale (…), in quanto fu per molti anni aeroporto militare, vi sorgono sovrastrutture adatte o adattabili alle necessità moderne da consentire la costruzione di eventuali nuovi fabbricati senza problemi. La pista è lunga 1.200 metri e vi è una notevole accessibilità essendo situata alla periferia della città”.
Inoltre, riprendendo sempre le proposte di 27 anni fa, il Mossi potrebbe essere trasformato in un’area di servizi (pompieri, finanzieri, 118) e di logistica avanzata in quanto si può parlare anche di scalo per i moderni dirigibili. È un business che si affaccia sul terzo millennio, probabilmente il futuro dei trasporti veloci. Sono tornati d’attualità grazie soprattutto all’industria aerea inglese, tedesca e statunitense e volano che è un piacere grazie ad un gas inerte e sicuro come l’elio, per cui vantano un tasso di sicurezza maggiore di quello delle navi e dei cargo aerei, più o meno uguale a quello dei treni merci, col vantaggio che sono veloci, consumano poco, non inquinano e sono molto capaci.
UN AEROPORTO PER DIRIGIBILI AD ELIO
Se devo trasportare 150 auto Fiat da Novi a Mosca, le faccio arrivare da Rivalta col trenino merci, poi mi alzo in volo verticale (come con un elicottero, quindi niente pista di decollo o atterraggio) col dirigibile carico e vado a Mosca in un giorno alla media di 100 Km/h per una distanza di circa 2400 chilometri. Conti alla mano, per il trasporto a medio e largo raggio un dirigibile è la scelta più appropriata: non ha bisogno di infrastrutture per decolli e atterraggi, soffre relativamente poco per le condizioni meteo ed è subito disponibile ad un prezzo molto interessante. Inoltre i moderni dirigibili sono mezzi di trasporto all’avanguardia sia per quanto riguarda la convenienza d’uso che la sicurezza. Per prima cosa, come accennato sopra, il gas usato per riempirli non è più il pericoloso idrogeno ma l’inerte elio, e questo pone fine ai problemi di incendio, ma il progresso tecnologico ha interessato tutte le parti strutturali. Lo scheletro interno non è più in alluminio, ma in leghe più leggere e resistenti: domani, potrà essere la fibra di carbonio. L’involucro esterno non è più costituito da pesante tela cerata, ma da moderne fibre: riflettiamo sul peso di una vecchia vela di cotone rispetto ad una moderna vela in Dacron. Un progetto attuale, il Cargolifter, un dirigibile tedesco da trasporto lungo 265 metri e con il diametro di 65, è in grado di trasportare in perfetta sicurezza 200 tonnellate di merce, ovvero il carico di sei autoarticolati. L’americana ATG e l’inglese Sky Kitten hanno pronto un vero e proprio mastodonte dei cieli, lo Sky Catamaran, abbreviato in SkyCat. La sua forza sta nella capacità di carico e nel progetto innovativo: ha la sagoma di un’ala, con un fondo piatto che va bene anche per eventuali ammaraggi di fortuna, ed una cupola curva in una forma che accoppia due dirigibili tradizionali e che gli permette di mutare in spinta aerodinamica verso l’alto il 40% della propulsione, trasformandola in spinta ascensionale. In pratica, si tratta di un ibrido fra il dirigibile e l’aeroplano. Prevede una possibilità di carico pari a 1000 tonnellate e volare a pieno carico alla velocità di crociera di 200 Km/h.
PROTEZIONE CIVILE
Non basta perché i dirigibili odierni possono essere usati anche per i servizi di protezione civile. Dagli USA giunge il progetto per adibire le aeronavi alla sorveglianza ed allo spegnimento degli incendi. La Wetzone Engineering ha progettato un’aeronave in grado di trasportare 1000 tonnellate d’acqua ed in grado di rilasciarne 200 in un’ora: il più capace velivolo antincendio USA trasporta 13 tonnellate d’acqua e le deve rilasciare in pochi secondi, volando a bassa quota in mezzo alle turbolenze generate dall’incendio con gravi pericoli per l’equipaggio e scarsa efficacia. Inoltre inviare gli aerei antincendio Canadair significa trasportare circa 7 tonnellate d’acqua (140 volte meno di un dirigibile) e le devono rilasciare in un attimo, in una sorta di bombardamento a volo radente con gravi rischi per la vita dei piloti, mentre per quanto riguarda gli elicotteri c’è da dire che sono molto precisi nel rilasciare l’acqua, ma ne trasportano quantità irrisorie. Una sola aeronave come il Cargolifter, che avesse come base operativa Novi Ligure a ridosso dell’Appennino, in poco più di un’ora sarebbe sulla verticale dell’incendio, con grande precisione rilascerebbe una pioggia da 1000 tonnellate d’acqua spegnendo definitivamente le fiamme in poche ore.
DIRIGIBILI A NOVI? UN FELICE RITORNO!
Dirigibili a Novi? Non è una novità perché proprio da Novi decollavano i primi “sigari” già nel 1906. Sarebbe un ritorno. Un ritorno molto utile e gradito a tutti. Inoltre quello di Novi è l’aeroporto migliore della provincia anche per quanto riguarda la sicurezza e l’ubicazione. Infatti quello di Alessandria prima o poi dovrà essere spostato da dove si trova per motivi di sicurezza (gli ultimi gravissimi incidenti aerei dei superleggeri stanno a dimostrarlo) ma anche in seguito a decisioni già prese e ratificate, anche se non capisce bene dove piazzarlo. Quello di Casale è un campo d’atterraggio cosiddetto “di fortuna “, messo in funzione per le esigenze del locale aeroclub, che non ha mai avuto impegni come aeroporto civile o militare.
Quello di Novi è un aeroporto serio, con le caratteristiche giuste per crescere. Infatti il Ministero dei Trasporti lo annovera fra gli aeroporti di terzo livello più importanti d’Italia, e non fra le aviosuperfici o i campi di volo come gli altri della nostra provincia.
Allora siamo veramente al rilancio? Per il momento è presto dirlo, si parla solo di corsi di addestramento, ma da cosa nasce cosa. Sono corsi promossi dalla società Air Mach che opera da anni proprio al Mossi. La prova finale dell’esame teorico sarà sostenuta negli aeroporti dei capoluoghi di regione. I corsi completi prevedono una seconda fase che consente il conseguimento del brevetto di pilota privato (Ppla), quindi il secondo brevetto (Cpl) di pilota commerciale e (Atpl) di pilota di linea. Tutti ovviamente a pagamento e prevedono una fase teorica e una pratica.
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