Tortona (AL) Andrea Guenna – È incredibile, stavolta la fantasia “squisitamente” italiana ha fatto sì che le tangenti per le grandi opere siano state tutte regolarmente fatturate. Per gli inquirenti lo snodo delle “transazioni” di denaro favorite da Ercole Incalza, fino a dicembre 2014 al vertice della struttura di missione del Ministero delle Infrastrutture (Ministro Lupi, Ncd), arrestato lunedì nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Firenze che indaga su un giro di corruzione proprio nelle grandi opere, è la società appaltatrice Green Field System Srl con sede a Roma in Via Tommaso Salvini 25, 30.000 euro di capitale sociale versato, che sarebbe il fulcro dell’attività corruttiva attribuita allo stesso Incalza. L’ha creata proprio lui nel 1997 insieme all’ingegnere Stefano Perotti della quale, secondo l’accusa, rimane il capo. Chi otteneva gli appalti attraverso Incalza, era gentilmente invitato ad affidare alla Green gli incarichi di progettazione e direzione dei lavori. La Green, a sua volta, su ogni appalto si garantiva dall’1 al 3% degli importi per un valore complessivo calcolato di 25 miliardi di euro in diversi anni generando anche, attraverso successive modifiche all’opera, una lievitazione fino al 40% dei costi. La connessione tra la Green Field System Srl e il Gruppo Gavio, secondo gli inquirenti fiorentini, è confermata addirittura da un’intercettazione telefonica del 19 febbraio 2014 tra Giulio Burchi (64 anni di Pavullo in provincia di Modena, vicino al Gruppo Gavio, per il quale è stato anche membro del Cda di Itinera, che compare tra i 51 indagati, nonché buon amico dell’attuale presidente di Itinera Alberto Rubegni) e Giovanni Gaspari, nipote del dc Remo, consigliere al Ministero delle Infrastrutture, i quali citano esplicitamente il Gruppo Gavio.
Dice Burchi: “(Perotti n.d.r.) sta obbligando il Gruppo Gavio a fargli avere la direzione dei lavori del nodo di Ancona… che, tra l’altro, Gavio c’ha una società in ingegneria che si chiama Sina e loro sono piuttosto imbarazzati… dice: noi, ai nostri, cosa gli facciamo fare?… le barchette, intanto che paghiamo milioni a Perotti?… eh? Veramente una roba da matti”. Parlando di barchette, quelli di Sina ovviamente alludono alla Baglietto, azienda di motoscafi entrata recentemente nel Gruppo Gavio per volere di Beniamino Gavio figlio di Marcellino mancato nel 2009.
Secondo l’accusa il Gruppo Gavio è stato indotto da Incalza a conferire a Perotti, o a società a lui riconducibili, incarichi di progettazione e di direzione dei lavori per conferire a sua volta altri incarichi di consulenza a professionisti indicati dallo stesso Incalza. Per questo la procura di Firenze ritiene che l’iter del Terzo Valico sia stato favorito da Ercole Incalza che, in cambio, avrebbe messo in contatto suo genero, Alberto Donati, con la società Argo Finanziaria, sempre del Gruppo Gavio, che gli avrebbe corrisposto compensi per prestazioni professionali mai effettuate (o comunque sovrastimate), naturalmente fatturati, per 691.797 euro dal 2006 al 2010.
Ma le intercettazioni a Burchi rivelano anche una stretta amicizia con Alberto Rubegni, attuale presidente del Cda di Itinera nonché consigliere d’amministrazione dell’Autostrada Torino-Milano. In una telefonata del luglio scorso a Rubegni, dice: “Il nostro Perottibus (Stefano Perotti, n.d.r.) ha vinto anche la gara, che ha fatto un ribasso pazzesco, ha vinto anche il nuovo palazzo dell’Eni a San Donato e c’ha quattro giovani ingegneri, e sai uno come si chiama? Sai di cognome come si chiama un giovane ingegnere neolaureato? Lupi, ma guarda i casi della vita”!
Per ora l’inchiesta fiorentina ha determinato quattro arresti per corruzione nei confronti di Ercole Incalza (direttore Ministero Infrastrutture), Stefano Perotti (Imprenditore), Sandro Pacella (collaboratore di Incalza), Francesco Cavallo (Imprenditore).
Gli indagati sono 51 fra i quali Giulio Burchi (ex. Cda di Itinera). Gli appalti pilotati sono: Tav Milano – Verona, Tav di Firenze, Tav Terzo Valico, Autostrada Civitavecchia – Orte – Mestre (Bonsignore indagato), Autostrada Reggio – Ferrara, Autostrada in Libia, Autostrada Salerno – Reggio Calabria (sempre quella!), Porto di Trieste, Porto di Olbia, Eni di San Donato Milanese, Palazzo Italia EXPO 2015, molatura rotaie a Ferrovie Sud e Speno International.
Il Gruppo Gavio, tirato in ballo anche (e non solo) per il Terzo Valico, è socio di Cociv, il general contractor della grande opera che interessa noi poveri mortali del Basso Piemonte, attraverso Civ del gruppo Sina che opera nel settore dell’ingegneria. In particolare Civ è attiva nello studio, messa in opera e monitoraggio delle infrastrutture ferroviarie e nella fattispecie si occupa in parte della progettazione proprio del Terzo Valico.
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