dal Mocca di Alessandria (Alessandria 1 – Albinoleffe 1) – Giocare da capolista e non vincere. Dominare una partita ma non andare oltre il pareggio. Fare gioco, passare in vantaggio, subire il minimo sindacale e perdere due punti per strada. Così è, se vi pare. Essere amareggiati per essere stati raggiunti all’ultimo in mischia da un avversario che non si è mai reso pericoloso è un conto, non cogliere la validità di una prestazione come quella odierna da parte dei Grigi è un peccato mortale. Tra l’altro oggi abbiamo assistito ad una partita pregevole sul piano tecnico e tattico come poche altre viste nell’annata in categoria. Non s’è vinto, pazienza. Vorrei sommessamente far presente che in altre occasioni in questo campionato gli episodi favorevoli ci sono stati, ma stavolta la carambola nella nostra area di rigore al 90’ è stata casuale e fortunata per gli ospiti. Attaccarsi poi alla discutibile decisione dell’arbitro sul calcio di punizione che ha determinato il gol bergamasco è indice di scarsa cultura sportiva: sono davvero dispiaciuto nel constatare questa diffusa abitudine di chiamare in causa il direttore di gara ad ogni piè sospinto, di vederlo contestato platealmente da gente che non ha titolo per giudicare la professionalità di nessun addetto ai lavori del calcio a questi livelli. E quanti musi lunghi a fine partita. Troppi. Quando si parla di “tirare fuori le palle“ si parla anche di questo aspetto. Essere ottimisti quando si marcia col vento in poppa è cosa che riesce a tutti. Farlo invece quando il destino ti volta le spalle è segno di forza e di consapevolezza di limiti e virtù. Mentre sto scrivendo non ho ancora letto i commenti e, peggio ancora, i titoli degli altri media, ma, almeno a giudicare dalle facce e dalle domande partorite in sala stampa, non mi faccio illusioni. E se a questo punto non dovessimo centrare l’obiettivo, che peraltro ad inizio stagione era una chimera, non starò certo ad indicare fra i responsabili arbitri, giocatori o allenatore bensì una diffusa immaturità di questa piazza a reggere certe categorie, certe ambizioni e certe posizioni di eccellenza.
LE PAGELLE
Nordi sv – Non ha mai dovuto compiere un intervento degno di questo nome
Sosa 6,5 – Senza dannarsi l’anima offre un’altra prestazione convincente.
Sabato 6 – Sbarella in qualche situazione nel primo tempo ma rimedia sempre agli errori
Morero 6 – Regista difensivo di grande temperamento
Mezavilla 6,5 – Gigante per un’ora
Mora 6,5 – Apporto buono sulla corsia mancina benché tenda spesso ad aspettare la palla da fermo
Spighi 6 – Dopo una lunga assenza fatica a trovare passo e distanze ma ogni tanto vola sulla fascia con costrutto
Obodo 7 – Autentico faraone del centrocampo. Offredi gli nega il gol intercettando come può un suo missile dalla distanza
Germinale 6 – Segna un gol da punta vera. All’inizio non convince poi dopo il gol si rinfranca.
Vitofrancesco 6,5 – Grande prestazione da mezzala destra dove perfezioni equilibri e trova importanti coperture.
Iunco 6,5 – Ha lampi di genio e la condizione precaria lo induce ad errori banali. Ma la forma ideale è meno lontana di quanto temessi
Rantier ( dal 18’st ) 5,5 – Rileva Iunco ma non è mai pericoloso in contropiede
Marconi ( dal 34’ st ) sv
Valentini ( dal 40’st ) sv
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