Strevi (AL) – All’assemblea pubblica indetta dai 23 comuni consorziati contrari alla discarica di Sezzadio che si è tenuta martedì sera nel salone dell’enoteca dal titolo “Giù le mani dalla nostra terra!”, si è prospettato un ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Piemonte del 18 febbraio scorso che consente la realizzazione della discarica in località Boiro a Sezzadio. Si tratta di una struttura in grado di ospitare ben 1,7 milioni di metri cubi di rifiuti (contenenti anche cromo esavalente, mercurio, e altro) oltre a 700.000 metri cubi di smarino proveniente dai cantieri per il Terzo Valico. Il rischio è l’inquinamento della falda acquifera che alimenta l’acquese. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di approvare in Regione il vincolo paesaggistico richiesto dal Comune per l’area di cascina Borio e attuare il piano di tutela delle acque, previsto dal 2007, ma non ancora attuato. Ultima ratio: se anche il Consiglio di Stato darà ragione alla Riccoboni, i comuni interessati approveranno ordinanze contro il transito dei camion.
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