di Paolo Barnard – Riducendo la spesa dello Stato che dovrebbe nutrire il Paese, si costringono i cittadini e le aziende a pagare per mandarlo avanti. E come fanno? O s’indebitano con le banche o mettono mano al portafoglio, cioè ai loro risparmi. Ma così diventano molto più poveri, è ovvio. Per forza, spieghiamo: il denaro in una Nazione ce l’hanno in due: lo Stato o i privati. Se il primo non lo può più spendere, sono i cittadini e le aziende a mettercelo, impoverendosi, appunto. La ricetta delle Austerità UE causa precisamente questo, ed è una catastrofe.
Le ha dette il Potere. Apertamente. Lo stesso Potere che tutela e nutre senza sosta proprio le politiche di Austerità della UE e dell’Eurozona. Fra di loro lo ammettono; lo sanno che ci fanno a pezzi. Vero Javier Solana?
Javier Solana: Ministro degli Esteri della Spagna, Segretario Generale della NATO, membro del Club di Roma, Gran Cavaliere dell’Ordine di Saint Michael e Saint George, Alto Rappresentante UE della politica estera e sicurezza. Vi basta? Poi dirige una Think Tank chiamata Madariaga, sempre al servizio dell’Impero tecnocratico europeo. Ed è da lì, da Madariaga, che sbuca un suo economista che in un memorandum interno all’organizzazione scrive certe. L’economista si chiama Marco Giuli, affiliato anche all’altra prestigiosissima Think Tank pro UE chiamata Centre For European Policy Studies.
Leggete un po’ cosa scrive Giuli per il suo boss, Javier Solana: “Le forme più estreme di atomizzazione e di flessibilità sul lavoro si sono dimostrate incompatibili con la speranza che i giovani possano costruirsi risparmi per il futuro. E questo non perché i giovani siano degli spendaccioni, ma semplicemente perché devono spendere tutto il salario solo per sopravvivere”. E poi: “L’ideologia Neoliberista (quella delle Austerità, nda), ha messo l’emancipazione delle classi svantaggiate nelle mani del credito o debito bancario, invece che nelle mani dello Stato Sociale e del suo Capitalismo dal volto umano”. Ma soprattutto Giuli scrive che l’Italia ha saputo resistere relativamente bene alla catastrofe della Crisi perché si appoggia sui risparmi delle generazioni passate, ma questo cuscino ora sta venendo meno in modo drammatico, perché l’erosione dei risparmi delle famiglie e delle aziende è diventata epidemica: “Una valutazione dell’odierno andamento dei risparmi delle famiglie e delle aziende italiane ci offre sorprese assai spiacevoli”.
Qualche cifra Giuli ce la offre: “Nel 1995 il tasso di risparmio italiano lordo era del 22% del PIL, molto superiore a Francia (15,8%) e Germania (16,6%). Negli ultimi 15 anni, mentre le cifre nelle altre nazioni non sono cambiate, in Italia il tasso di risparmio è crollato al 14,2% del PIL”. Cioè, ripeto, e come detto in apertura, con l’appartenenza all’Eurozona e obbedienza alle Austerità (cioè: lo Stato non spenda), siamo noi famiglie e aziende a pagare per lo Stato e non più lo Stato a pagare per tutelare noi.
Ma poi Giuli avverte i suoi Boss anche di un’altra cosa. Visto che l’Italia ora non ha una sua moneta, ed è schiava della BCE e dei mercati, quando questi ultimi si accorgeranno che i risparmi dei nonni italiani, dei padri e delle aziende sono arrivati al fondo del barile “i Mercati perderanno fiducia nell’Italia”, con le conseguenze alla greca che oggi vediamo là. E peggio…
Lo studioso dice chiaro che con l’esplosione della disoccupazione in Italia (oltre il 12% e oltre il 40% fra i giovani) “…senza una garanzia di Stato contro la disoccupazione, il risultato sarà un’ulteriore erosione dei risparmi delle generazioni passate”, cioè, oggi sono le generazioni over sessant’anni che coi loro salvadanai mantengono a galla milioni di giovani, il cui futuro dopo la fine dei risparmi di nonno o papà qual è?… Eh? Ragazzo coi tuoi capellini a cresta col gel? Qual è il tuo futuro?
In appendice questo memorandum afferma una cosa che in effetti ha del clamoroso, caro signor De Benedetti con la tua Repubblica, caro Travaglio con la tua ignoranza, cari tromboni del Corriere della Sera… E cioè che fu proprio il carattere ‘provinciale’ del capitalismo bancario italiano, condannato dai sopraccitati per anni come inferiore al modello Anglosassone, a salvare l’Italia dal peggio della Crisi: “L’Italia ha dimostrato una significativa resistenza al contagio mondiale della crisi partita dagli USA. E questo proprio grazie alla bassa esposizione delle banche italiani ai Mercati globali… Questo ha evitato che l’Italia sprofondasse nei peggiori eccessi del modello Anglosassone”, quello, ripeto, invocato dalla Bocconi, Repubblica, Travaglio e altri.
Conclusione: queste righe vengono dall’interno del Vero Potere, in una delle sue espressioni più alte. Ci dimostrano che sanno quello che fanno, cioè sanno i danni orripilanti che creano, sanno tutto molto bene, e mi danno ragione su tutto ciò che ho denunciato da anni.
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.