Acqui Terme (AL) – Prima l’acquisizione di Amiu fallita, poi la discarica di Sezzadio per cui Amag, detentrice dei pozzi che rischiano di essere inquinati, non ha mosso un dito per opporsi. La partecipata alessandrina del gas e dell’acqua di cui il Comune di Alessandria detiene il 74% delle quote consortili e fa quello che vuole con un’arroganza insopportabile, rischia di perdere dei pezzi perché i comuni minori sono in rivolta. Fra questi il Comune di Acqui Terme è già pronto a lasciare Amag – che in città ha in affidamento la gestione dell’acquedotto – se non sarà più attenta alle esigenze della città termale e se Alessandria continuerà ad avere la posizione dominante che ha ora. Il sindaco acquese Enrico Bertero si è già attivato e dice al cronista: “Di recente diverse aziende del settore hanno iniziato a farci delle offerte di fornitura e se Amag, di cui deteniamo quasi il 10%, non cambierà atteggiamento, ce ne andremo”.
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