Alessandria (Max Corradi) – I vertici di Amag, Bressan e De Capitani, chiedono di potersi triplicare lo stipendio. Stamane va infatti in votazione il budget 2015 di AMAG durante l’Assemblea dei soci convocata alle ore 10. In questo documento si prevede per il Presidente e l’Amministratore Delegato di AMAG (De Capitani e Bressan) un’indennità di risultato pari al compenso del 2013 per il 2014, cui deve sommarsi altrettanto per il 2015. Il che fa lo stipendio del 2013 per tre. A sentire puzza di bruciato è stato il consigliere comunale Emanuele Locci, da un mese al vertice della Commissione Controllo di Gestione del Comune di Alessandria: “Durante le giornate di sabato e domenica ho scatenato sulla pagina Facebook Senza Paura una campagna mediatica che ha avuto enorme diffusione – dice Locci – con l’obiettivo di impedire che, nel silenzio generale, potesse consumarsi l’approvazione del budget 2015 di Amag. Infatti – continua il consigliere comunale di Fratelli d’Italia – si propone di retribuire queste due figure apicali, De Capitani e Bressan, riconoscendo loro un bonus pari a quanto già percepito per l’anno 2014 e addirittura una retribuzione triplicata per l’anno 2015. Bressan inoltre – aggiunge il dottor Locci – percepisce degli emolumenti anche come Amministratore di Alegas”. Tale aumento è illegale in quanto la Legge 114/2014 prevede, a decorrere dal 1° gennaio 2015, che il costo annuale sostenuto per i compensi degli amministratori delle società controllate direttamente o indirettamente dalle amministrazioni pubbliche non possa superare l’80% del costo complessivamente sostenuto nell’anno 2013, e triplicare lo stipendio consiste in un aumento del 300%. Il presidente della Commissione di Controllo punta il dito anche su vistose lacune del documento in approvazione stamane, come l’assenza di ogni riferimento all’operazione Amag Ambiente, l’assenza di chiarezza per le questioni legate alle spese di personale in quanto tutte le retribuzioni in oggetto, da quella del Direttore fino a quella di diversi elementi dell’organico, non saranno interamente a carico della nuova azienda ma graveranno in parte su Amag, con gravi ripercussioni nei confronti dei comuni consorziati in Amag che si dovranno sobbarcare, senza mai averlo approvato, il costo aggiuntivo anche se non usufruiscono dei servizi di raccolta dei rifiuti forniti da Amag Ambiente. Inoltre l’attento dottor Locci fa notare che nel budget 2015 mancano i dati relativi alla partecipazione alla gara per il servizio di distribuzione gas nell’ATEM 2, stimabili in € 5.628.252,00, gara che dovrà essere indetta entro il termine dell’11 marzo 2015: “Durante l’ultima audizione in commissione – ha spiegato Emanuele Locci – a questo mi hanno risposto che sperano in una nuova proroga. La verità è che siamo in mano ad un’Armata Brancaleone da allontanare al più presto dall’azienda. Io ho invitato i comuni soci a bocciare il Budget 2015 di Amag, un documento che peraltro sta in piedi solo se si riusciranno ad ottenere nuovi mutui per almeno 5 milioni di euro, cosa tutt’altro che scontata”. Locci da buon sardo non demorde percjé ha presentato due interpellanze alla sindaca Rita Rossa per conoscere le motivazioni che hanno spinto l’amministrazione comunale ad approvare la moltiplicazione degli stipendi dei dirigenti, mentre è in ritardo per quanto riguarda la gara del gas da bandire entro l’11 marzo.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 13. Giorgio Abonante (nella foto sotto con Rita Rossa), assessore alla Programmazione Finanziaria del Comune di Alessandria non ci sta. In chiusura di seduta ha chiesto un aggiornamento per valutare correttamente la richiesta dei due dirigenti di Amag. Secondo fonti attendibili tutto sarà ridiscusso venerdì prossimo, 13 febbraio, ma Abonante non ci sarà. Evidentemente non vuole prendersi la responsabilità di votare una norma illegale che graverebbe ulteriormente gli alessandrini di costi tanto inutili quanto ingiustificabili, per di più a beneficio di chi guadagna già un sacco di soldi. Secondo fondate indiscrezioni sarà la stessa sindaca Rita Rossa a soddisfare le richieste di Bressan e De Capitani, facendo approvare l’aumento in forza del fatto che il Comune di Alessandria detiene la maggioranza assoluta delle quote (74%) e può far passare agevolmente qualsiasi proposta. Questo si chiama “colpo di mano”. Uno dei tanti di questa maggioranza.
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