Alessandria (Henry Jekill) – Se da un lato il Comune di Alessandria nega l’indennità ai suoi avvocati, dall’altra aumenta gli stipendi ai dirigenti. E non è corretto scrivere, come si legge da qualche parte, che la vertenza dei quattro avvocati del Comune di Alessandria inizia nel 2009, perché allora era stata proprio la Giunta Fabbio ad istituire per la prima volta nella storia del Comune di Alessandria una direzione di avvocatura comunale, affidandone la guida alla dottoressa Orietta Bocchio e raccogliendo intorno ad essa molte professionalità già presenti in pianta organica, essenzialmente per diminuire i costi (metodo Vandone). Allora – siamo nel 2009 – gli avvocati del Comune avevano proposto di avere riconoscimenti di indennità aggiuntive per il particolare lavoro svolto essendo attiva una direzione ad hoc. Se ne stava discutendo ma le elezioni del 2012 perse dalla Giunta Fabbio hanno interrotto la trattativa e la Giunta della sindaca Rita Rossa ha tagliato la testa al toro sopprimendo la Direzione Avvocatura. Ora il Comune di Alessandria, gli avvocati deve prenderli fuori pagandoli dieci volte tanto mentre i quattro avvocati del Comune hanno fatto ricorso. Difesi dall’avvocato Massimo Grattarola, nel 2013 hanno chiesto i danni alla Giunta Rossa ed il giudice del lavoro Francesca Lippi ha condannato il Comune a corrispondere il dovuto agli avvocati Simone Bellingeri, Cristiana Rossi, Roberto Calcagni, Claudio Spinolo. La richiesta rasenta i 120.000 euro per ognuno, ma si scontra con la volontà dell’Amministrazione di disfarsi definitivamente dell’avvocatura comunale. Il rischio è quello che i ricorrenti promuovano un’altra causa per mobbing nei confronti della Rossa. Tuttavia in questo quadro non sono certo le risorse a mancare, in quanto la Giunta nel 2014 ha aumentato gli stipendi dei dirigenti (vedi tabella sopra), in qualche caso passando da 90 a 120 mila euro all’anno.
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