Novi Ligure (AL) Andrea Guenna – Rientrando nella vecchia normativa in quanto è stato consigliere regionale a partire dal 2002, Rocchino Muliere, sindaco di Novi, prenderà quasi 10.000 euro lordi al mese, in quanto si cumulerà il vitalizio regionale (7.000 euro lordi che, per la vecchia normativa, prende a fine mandato, cioè subito) allo stipendio da sindaco (2.800 euro lordi). Per qualcuno i due compensi sono incompatibili per cui Muliere dovrebbe, almeno nel periodo di mandato da sindaco, fare il bel gesto di rinunciare temporaneamente al vitalizio regionale. Quando era in Regione il compagno Rocchino è stato fra i consiglieri che, in pratica, hanno confermato il vitalizio pur nella famigerata riunione di consiglio regionale della notte tra il 31 gennaio e il 1° febbraio 2014, alla scadenza dell’esercizio provvisorio, non partecipando al voto insieme ai compagni del Pd (25 i voti favorevoli) per l’approvazione del Bilancio di previsione pluriennale 2014-2016 che consentiva anche ai consiglieri di riscattare da subito i contributi previdenziali già versati, rinunciando ai vitalizi futuri. La decisione di far valere la norma, retroattiva (si tratta di norma amministrativa e la retroattività non è mai consentita solo in ambito penale) al 2007, che rendeva possibile il riscatto dei contributi inerenti le passate legislature, sarebbe stata una contromisura all’inchiesta “Rimborsopoli” per la quale la Corte dei Conti avrebbe potuto chiedere un risarcimento ai consiglieri indagati (una cinquantina compreso il presidente Cota, e gli alessandrini Cristiano Bussola, Luca Pedrale, Michele Formagnana tutti di Forza Italia, Riccardo Molinari della Lega Nord, Marco Botta di Fratelli d’Italia e proprio lui. Rocchino Muliere del Pd, poi prosciolto) per le spese pazze rimborsate dalla Regione. Ma lui no, lui al vitalizio ha diritto e lo vuole, e stavolta ha giocato d’anticipo (non c’è niente da fare, l’esperienza in certe cose ha la sua importanza) chiedendo alla Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per il Piemonte, di valutare la sua posizione in merito. A suo favore sembra essere il consiglio nazionale dei sindaci, a maggioranza di sinistra, in base – si dice – ad alcuni precedenti. Certamente per uno che ha sempre predicato a favore di meno fortunati, dei disoccupati, dei sottopagati, percepire diecimila euro al mese appare una contraddizione, come appare un fatto di cattivo gusto aggrapparsi a sentenze e pareri di enti dello Stato presumibilmente pronti a dargli ragione. In ogni caso un signore non avrebbe avuto un attimo di esitazione, rinunciando al vitalizio regionale per il periodo in cui fosse stato sindaco, salvo poi riprenderselo a mandato scaduto. Ma Muliere tiene famiglia, compra tappeti persiani da 6.000 euro, vive in un appartamento principesco da 200 metri quadri in un bel palazzo nel centro di Novi, e poi il Maligno mi dice che ha qualche parente stretto appassionato di slot machine per cui è sempre senza soldi… Come fa poverino ad accontentarsi di meno? E avanti o popolo!
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