dal Mocca di Alessandria (Alessandria 1 – Renate 1) – La passata stagione proprio il Renate – in C2 si è classificato meglio di noi – ci ha sottratto 4 punti su sei e ci ha impartito nella partita di ritorno al Mocca una autentica lezione di calcio. Siamo rimasti entrambi in terza serie, loro hanno continuato la loro politica basata sugli under e si sono rinforzati in attacco senza privarsi del gioiellino Scaccabarozzi e come obiettivo finale hanno la permanenza in categoria. I Grigi invece hanno confermato il meglio che c’era in casa, ci hanno messo sopra sette titolari veri e, nonostante il basso profilo tenuto ad agosto, viaggiano vicino alla media promozione. Adesso sono 12 i punti che separano in classifica le due squadre, con una proiezione di una ventina a maggio e nell’odierno scontro diretto i nerazzurri hanno retto dignitosamente il campo nella prima frazione di gioco ma, nella ripresa, si sono difesi con affanno. Non tragga in inganno il vantaggio ospite arrivato grazie ad una autentica prodezza di Florian al 35’ st perché si è trattato di un episodio slegato dalla prestazione collettiva dei suoi, i quali, invece, sono stati dominati soprattutto nel secondo tempo. Direi che la cifra del cammino intrapreso dal trio Di Masi, Magalini, D’Angelo sia da pesare proprio attraverso queste valutazioni: quanto siamo cresciuti noi in sei mesi rispetto ad un club dove la professionalità è di casa, ma più di quello che stanno facendo è impensabile che facciano. Tra l’altro D’Angelo, disertata la panchina mercoledì scorso per ragioni di salute, oggi aveva una gran voglia di lavorare, al punto da cambiare modulo in corsa per due volte. Anche coi cambi ci ha dato dentro cercando di sbalestrare gli uomini di Boldini ma questi ragazzoni sono rimasti in partita usando le unghie e i denti, sbuffando, soffrendo, andando in apnea e, per poco, non hanno fatto il colpaccio. L’anno scorso la squadra costruita da Gigi Abate aveva vinto la partita meritatamente, quest’anno solo la Dea Eupalla le poteva regalarle lo stesso risultato. I Grigi comunque hanno costruito tre palle gol ed hanno creato altre due situazioni pericolose su palla inattiva ed in mischia, hanno fortunatamente pareggiato subito dopo aver subìto lo svantaggio con Valentini ma hanno avuto difficoltà a trovare la giocata vincente e la superiorità numerica negli “uno contro uno”. L’importante in una partita del genere, con tutte le problematiche che si portava dietro, era interpretarla con il piglio della squadra di rango e l’Alessandria ci è riuscita, dando la sensazione palpabile di una corrazzata. Umili, organizzati e disponibili alla lotta: così in qualche posto si arriva per forza, basta continuare (che è la cosa più difficile). Un cenno al terreno di gioco che mi è sembrato pessimo.
Le Pagelle
Nordi 6 – Davvero poco impegnato se la sbriga senza problemi, sul gol beccato ( una perla ) impotente e la retroguardia ben posizionata.
Sosa 6 – Reattivo, preciso e … destro.
Terigi 6,5 – In qualche circostanza addirittura imperioso, si butta con grande generosità in avanti senza esagerare.
Sirri 6,5 – Due appoggi fatti con i piedi ( in tutti i sensi ) per una buona prestazione complessiva.
Mezavilla 6 – Prima mezzo sinistro, poi mezzo destro poi dove tu mi vuoi, rude ma spesso efficace.
Sabato 7,5 – Quinto mancino poi quarto. Dovunque prezioso, preciso, impeccabile. Purtroppo se è lui il migliore dei nostri vuol dire che la partita difficilmente la vinciamo…
Spighi 6,5 – Va forte quando i suoi faticano e cala quando la squadra cresce.
Vitofrancesco 6,5 – Interpreta bene il ruolo di play senza strafare e senza far danni.
Marconi 6 – Si mangia un gol di testa ma lavora come un negro su tutto il fronte d’attacco
Taddei 5,5 – Più involuto del solito, il terreno di gioco infido e pesante non lo aiuta di certo
Guazzo 5 – Dovrebbe essere l’uomo in più, dopo pochi minuti rischia di essere l’uomo in meno.
Scotto (dal 14’ st) 6 – Si sfianca ma non riesce a cavare un ragno dal buco.
Valentini (dal 25’ st ) 6,5 – Immette altri centimetri e chili in campo, poi pareggia con buona scelta di tempo, in tutti i sensi.
Rantier (dal 27’ st) 6 – Schiuma di rabbia e vorrebbe ribaltare il risultato da solo.
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