Novi Ligure (AL) – Si sono concluse le indagini dei carabinieri per stabilire i responsabili ed il movente della brutale aggressione compiuta verso le due della notte di sabato 13 dicembre scorso per cui il personale del 118 intervenuto aveva trovato in Via F. Crispi all’incrocio con Via Amendola, angolo via Amendola, C.G.F., 21 anni di Bollate (MI), a terra, privo di sensi, in un lago di sangue ferito gravemente da tre coltellate alla testa ed alla gola. Subito dopo il ricovero giungeva in ospedale a Novi una pattuglia dei carabinieri che iniziavano le indagini, ma il giovane ferito, che risultava ripetutamente censito alla Banca Dati delle forze di polizia, pur ammettendo di essere stato aggredito da un conoscente, non intendeva sporgere denuncia rifiutandosi di fornire indicazioni utili all’identificazione del suo aggressore. Gli inquirenti riuscivano a ricostruire la dinamica degli eventi e ricostruivano l’accaduto. La stessa sera il ferito era stato visto in un noto bar del centro città in compagnia di altri giovani residenti a Novi. Ad un certo punto, con una scusa, si era fatto accompagnare presso un bancomat da un amico di 19 anni di Novi che poi aveva costretto, con pesanti minacce e percosse, a prelevare 370 euro e a consegnarglieli. Il giovane novese, tornato nel bar, aveva raccontato l’accaduto ai suoi amici chesi offrivano di recuperare i soldi rubati. Scattava la solidarietà del branco, quattro ragazzi in tutto che, saliti a bordo dell’auto di uno di loro, si mettevano alla ricerca del rapinatore che trovavano transitare in Via Crispi. Quest’ultimo, anziché aderire alla richiesta di restituire il “maltolto”, rincarava la dose intimando ai giovani di andarsene altrimenti sarebbe finita male, e nel dire ciò metteva la mano nella tasca destra del cappotto, facendo il gesto di estrarre una pistola di cui lasciava intendere fosse in possesso. A quel punto il giovane ecuadoregno gli si avventava contro accoltellandolo più volte fino quando non stramazzava a terra, mentre l’altro ragazzo di 19 anni lo riempiva di botte. Il branco fuggiva verso Cassano Spinola e l’ecuadoregno gettava il coltello nello Scrivia. Alla fine i “protagonisti” della triste vicenda erano tutti deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria: C.G.F., che si trova ancora ricoverato, per estorsione, i due ragazzi di 19 anni G.A.G.R., di nazionalità ecuadoregna (l’accoltellatore), residente a Novi e S.E., italiano di Pozzolo Formigaro (AL), per lesioni personali aggravate e porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere, in concorso.
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