dal Mocca di Alessandria – Sembra proprio che per l’Alessandria Calcio tante cose comincino a quagliare. Comprese quelle che certi tifosi giudicano spesso marginali, per non dire inutili e che certi giornalisti riportano con la loro penna stanca perché, che diamine, il padrone del vapore va stimolato. Mi riferisco in particolare al fatto che all’Università Privata Liuc Carlo Cattaneo di Castellanza (VA) il Direttore Commerciale dei Grigi Luca Borio è stato invitato a tenere davanti agli studenti una lezione nella quale ha illustrato tutte le iniziative di comunicazione e marketing intraprese da questa gestione dell’Alessandria Calcio volte alla valorizzazione del marchio della Società e della propria attività sportiva. Mentre ricordo un’altra iniziativa simile parecchi anni orsono che ha visto questo Club protagonista, voglio ribadire quanto sia importante che questa società cresca sia nella organizzazione sportiva ma pure nell’attività di comunicazione e con un occhio rivolto al merchandising. È chiaro che la crescita complessiva del brand deve essere accompagnata dai risultati sportivi ottenuti sul campo ma penso che grazie ad una società forte ed organizzata le vittorie prima o poi arrivano sempre, mentre le vittorie sportive colte da una società debole non portano da nessuna parte (vedi Veltroni). E se Di Masi e i suoi stanno facendo il loro, non sarei proprio così sicuro che altre componenti del sistema calcio mandrogno facciano altrettanto. A meno che qualcuno creda che dare 10 in pagella a un giocatore mai degnamente apprezzato voglia dire fare il giornalista. Pensate che 10 in pagella non se l’era preso neppure Tacchi dopo aver segnato con la maglia grigia al Mocca 3 gol al Milan in una sola partita. Ed eravamo in serie A. e fu così che “4 Salti in pagella“ diventò “10 salti nella brace”, cioè all’inferno.
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