Dal Mocca di Alessandria – Se la domenica alle 14,30 è il “momento del tifoso” (così almeno ci ha stracciato le palle da luglio Pen(n)a Cadente, salvo poi fare pubblicamente marcia indietro quando ha sentito il Presidente sostenere il contrario), magari il sabato sera sarà il momento, oltre che del tifoso anche dello sportivo e di chi è appassionato di calcio, e fino ad oggi, in questo campionato, numeri alla mano è stato così. Era peraltro facile prevederlo, bastava ragionare con la propria testa e non voler fare a tutti i costi la mosca cocchiera degli ideologi da strapazzo che sparano strafalcioni a raffica sui social network. Sabato sera alle 7 e mezzo al Mocca non sarà solo una partita di calcio perché sarà l’occasione per misurare l’effettivo interesse di questa città nei confronti della sua squadra e, soprattutto, di questa società. E non parlo – come fanno altri commentatori magari citandoli ad uno ad uno – a coloro i quali allo stadio ci sono sempre, ma a quelli che a vedere la partita vengono quando non sanno cosa fare, salvo poi fare i fenomeni spiegando al prossimo che non si può mancare ad una partita dei Grigi. Ebbene, stavolta venite anche voi così, tutti assieme, verificheremo pure lo stato dell’arte della nostra squadra. E, ancora una volta, dovrà essere la prestazione dei Grigi al centro dell’attenzione, più del risultato, al di là degli episodi che potrebbero indirizzare la gara in modo determinante. Quella dei ragazzi di D’Angelo dovrà essere la partita dell’equilibrio, la partita dell’attenzione, la partita in cui l’errore – pur ammesso – non è concesso, la partita “prova di maturità”, la partita dove non si può concedere niente, la partita dove se concedi qualcosa sarà perché il Bassano è stato bravissimo a guadagnarselo. Arriviamo da due vittorie consecutive e questa settimana i ragazzi si saranno allenati col morale alto. Non ci sarà, almeno dall’inizio, Guazzo e non penso che Taddei sarà chiamato a fare la mezzala destra perché scenderà in campo per ricoprire il ruolo di seconda punta. Mi piacerebbe ritrovare il Vitofrancesco che tutti vorremmo vedere e che sta migliorando un po’ alla volta. Il giocatore cardine potrà essere Mezavilla mentre Sosa dovrà essere reattivo al massimo sulle incursioni della capolista. Per il resto speriamo che l’appuntamento al Mocca diventi, ogni volta, un piccolo (o grosso) evento e non solo la quotidianità delle solite persone affette da ipertrofia dell’ego.
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