Bergamo (Albinoleffe 2 – Alessandria 0) – L’indimenticabile Gipo Viani diceva che il calcio è la cosa più bella del mondo, addirittura sarebbe perfetta, ma la partita rovina tutto. Cominciamo dall’inizio: viaggio agevole con gli amici di sempre, tiepida giornata autunnale, gradevolissima, e arrivo nel centro di Bergamo nel primo pomeriggio per scoprire, in un incantevole scorcio centrale di questa città, un angolo squisitamente alessandrino allestito dalla nostra Ascom con la Società Grigia sotto i gazebo e aperto ai cittadini lombardi con l’eleganza, la cortesia, la sobrietà e la professionalità di cui è capace il meglio dell’ospitalità autoctona in trasferta. Far fare bella figura ad Alessandria, città che vive un momento così difficile a casa sua, in un’opulenta città lombarda non è così scontato ma, evidentemente, se si muovono istituzioni e imprenditorialità cittadine sane ed entusiaste ce la si può fare. E stavolta la città che ha ospitato l’iniziativa ha degnamente onorato gli sforzi degli organizzatori con una qualificata presenza sotto le tende, per l’occasione candide e non grigie. I prodotti del nostro territorio, materie prime e ricette perfettamente interpretate, hanno incantato, oltre i fruitori dello shopping prefestivo bergamasco, anche il Presidente della Camera di Commercio e di Ascom locali, Cristina Parodi alessandrina purosangue e moglie del Sindaco di Bergamo Gori e lo staff al completo dell’Albinoleffe. Un happening di alto livello, quindi, nobilitato dalla fattiva presenza del Presidente Ascom Boano coadiuvato dalla direttrice provinciale Alice Pedrazzi e dai responsabili del settore Comunicazione dei Grigi con Di Masi in testa. Quindi si arriva allo Stadio “Azzurri d’Italia” ai piedi della parte alta della città e pure qui cortesia e professionalità degna della struttura: uno stadio dove si “respira” calcio vero. Poi subentra la teoria dell’antesignano dei DS italiani Viani: si gioca, a tratti pure da grande del girone, ma si perde. Accidenti, proprio non ci voleva la sconfitta a rovinare una trasferta perfetta! E proprio mentre raggiungo la sala stampa nella pancia di questo tempio dello calcio nazionale mi chiedo: ma essere tifosi è un valore aggiunto o solo l’inizio di emozioni irrazionali, gratificanti ma fuorvianti al punto da turbare la serenità del giudizio tecnico? E sì, perché se prevale nei miei giudizi l’animo del tifoso, diventa difficile da spiegare agli altri tifosi perché proprio io abbia il privilegio di poter vivere la partita con tutto quel che la precede e ne consegue, da un osservatorio privilegiato con la possibilità di far sapere al popolo grigio come la penso. Questa notte quindi devo essere, nonostante la sconfitta dei Grigi, sereno e scrivere quello che ho visto, non solo quello che avrei voluto vedere. Ci provo: ho visto un’Alessandria giocare un buon primo tempo, a tratti sontuoso, con occasioni da gol costruite attraverso manovre impeccabili e subire il gioco altrui in maniera tutto sommato fisiologica (della serie: c’erano anche gli altri, prendiamone atto). Per larghi tratti della prima frazione di gioco i padroni di casa sono stati costretti a rintanarsi nella propria metà campo cercando di ridurre al minimo i rischi, alcune limpide azioni da gol mandrogne non concretizzate per centimetri, e miracoli di Eupalla con gli avversari raggiungere la loro prima linea con avventurosi lanci lunghi. Dopo il riposo una grande occasione non concretizzata da Spighi (4’st), serata in cui è parso positivo ma sterile, e subito dopo il vantaggio di Momentè su un’imbucata di 40 metri letta in maniera imbarazzante dal granatiere Terigi. Un minuto dopo è Guazzo ad avere la palla del pareggio ma Offredi si supera e, sul capovolgimento di fronte, sempre la punta seriana (che cinque anni fa era una concreta speranza del calcio nazionale, non dimentichiamolo) trova una grande giocata e raddoppia. Un particolare preoccupante e rivelatore delle intenzioni della “Dea del Calcio” circa questa serata: nel momento di maggior forcing dei Grigi sotto di due gol c’è un rinvio casuale dei padroni di casa, la palla sbatte contro l’asta della bandierina e, anziché uscire dal fondo per una comoda e sollecita rimessa di Nordi, esce sulla linea laterale costringendo i nostri a battere con le mani arretrando in massa. Non è serata. Au revoir, sperando che le eventuali suggestioni dell’ambiente mandrogno non portino a danni ben peggiori rispetto ad una sfortunata sconfitta in trasferta come quella patita contro l’Albinoleffe.
IL TABELLINO
Albinoleffe: Offredi, Moi, Allievi (C); Ondei (19’ Geroni), Cortivonis, Taugourdeau; Maietti, Gazo, Pesenti, Vorobjovs (81’ Calì), Momentè (87’ Personè). A disposizione: Amadori, Barzaghi, Calì, Nichetti, Personè, Geroni, Aurelio. Allenatore Alessio Pala
Alessandria: Nordi, Sosa, Sabato (81’ Nicolao); Ferrani, Mezavilla, Terigi; Spighi (59’ Scotto), Obodo, Marconi, Cavalli (C, 59’ Taddei), Guazzo. A disposizione: Poluzzi, Nicolao, Valentini, Taddei, Scotto, Mora, Vitofrancesco. Allenatore Luca D’Angelo.
Arbitro: Mauro Giosuè D’Apice di Arezzo
Gol: 50′ e 53′ Momentè (Alb.)
Ammoniti: 34’ Gazo (Alb.), 60’ Marconi (Ale).
Corner: 0-3
Recuperi: 2+5
LE PAGELLE
Nordi 6 – Non fa miracoli e non mi pare abbia colpe specifiche sui gol subiti.
Sosa 6 – Centrale difensivo di destra è reattivo quanto basta.
Sabato 6,5 – Prima quinto mancino poi terzino “ a quattro “ se la cava bene sia a marcare che ad attaccare
Ferrani 5 – Rigido come un paracarro non risolve mai situazioni intricate
Mezavilla 5 – Stavolta ci ha mandato suo fratello per indossare la maglia della mezzala destra
Terigi 4,5 – Difensivamente è imbarazzato quando ci si difende lontano dall’area, poi si mangia anche una buona occasione per segnare: disastro
Spighi 6 – Ottimo fino al momento di concretizzare in gol, ma la brillantezza dopo le rincorse a cui si sottopone non è da pretendere.
Obodo 6,5 – Dopo un passaggio in panchina una partita e mezza da Obodo
Marconi 5 – Non ne azzecca una, involuto e pasticcione.
Cavalli 5 – La mezzala non aspetta il passaggio sui piedi ma deve incrociare la palla in corsa, quando difende è un po’ meglio ma con il fratello di Mezavilla stasera fa il paio.
Guazzo 5 – Lotta, sbuffa, lavoricchia e sbaglia gol. Pazienza
Taddei ( dal 14’ st ) 6 – Tenta di cambiare la deriva di una partita compromessa e per poco non ci riesce.
Scotto ( dal 14’st ) 5 – Come Bolzano “ meno 14 “ o, se preferite, “ non pervenuto “
Nicolao (dal 36’st ) sv – Frenetico ma fumoso ed impreciso.
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