Alessandria – Le forze dell’ordine continuano ad essere impegnate nel controllo del territorio che devono difendere per i piccoli reati da marocchini, rumeni, albanesi ed altri immigrati in genere. È chiaro che i reati più odiosi sono quelli di alcuni politici che rubano insieme ad alcuni loro complici attivi nella finanza e nell’industria, ma a questo punto il fenomeno dei reati minori compiuti da immigrati inizia ad essere una notizia rilevante. Tutti i giorni, carabinieri, poliziotti e finanzieri “beccano” spacciatori extracomunitari, truffatori dell’Europa dell’est, ladri albanesi o rumeni. Solo ieri i carabinieri della Stazione di Castellazzo Bormida hanno denunciato per falsità ideologica commessa da un rumeno di 32 anni. Era stato fermato a fine settembre a Castellazzo Bormida ed esibiva una patente di guida rumena in corso di validità. I successivi accertamenti effettuati presso un Comando Stazione Carabinieri della provincia di Mantova permettevano di accertare che la Motorizzazione Civile di Modena aveva disposto a fine dicembre la sospensione a tempo indeterminato della patente di guida italiana dell’uomo e di ogni altra sua eventuale patente di guida per azzeramento dei punti. Veniva anche scoperto che quando era stato chiamato presso il Comando di Mantova per consegnare la patente di guida, il rumeno ne denunciava lo smarrimento, omettendo però di comunicare che era in possesso anche di patente di guida rumena. Era questo però il punto meno chiaro emerso dopo il controllo stradale in Castellazzo e che ha portato ad approfondire la vicenda. Infatti, chi è titolare di patente di guida italiana non può essere contemporaneamente titolare di patente di guida straniera. Quindi era chiaro che l’uomo, consapevole che la patente di guida italiana sarebbe stata prima o poi ritirata per azzeramento punti, si sarebbe recato in Romania per convertire la patente italiana in quella rumena, denunciandone poi falsamente lo smarrimento e non riferendo di essere in possesso di patente straniera. Per questo motivo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria. Sempre ieri i carabinieri della Stazione Alessandria Principale hanno denunciato per violazione delle norme sull’immigrazione un cittadino afgano di 27 anni. La pattuglia nel pomeriggio del 22 ottobre veniva inviata rapidamente a Palazzo di Giustizia di corso Crimea perché vicino all’ingresso veniva segnalato un cittadino straniero che si trovava in quel luogo senza un apparente motivo, e portava con se uno zaino di grosse dimensioni. Da un controllo dei carabinieri risultava essere privo di documenti di identità ed era sottoposto a foto segnaletica, verificando che non aveva precedenti. Veniva quindi deferito all’Autorità Giudiziaria per la violazione delle norme sull’immigrazione e per lui era avviata una pratica di espulsione dal territorio nazionale perché clandestino. A Solero invece i carabinieri hanno denunciato un pregiudicato bulgaro di 38 anni per falsità materiale in quanto il pomeriggio del 21 ottobre era fermato alla guida di un’auto di proprietà di una terza persona residente in Bulgaria e dal controllo dei documenti di circolazione emergeva che card di revisione bulgara era originale, ma alterata in quanto erano state fatte delle punzonature per modificare la data di scadenza di revisione fino alla fine del 2014, ma che in pratica non veniva eseguita fin dal 2010. La card revisionale esibita veniva sottoposta a sequestro e l’uomo deferito all’Autorità Giudiziaria e multato per la mancata revisione del veicolo. I carabinieri di Alessandria invece hanno denunciato una donna rumena di 24 anni perché dal controllo emergeva che non poteva trovarsi nel capoluogo a seguito di un divieto di ritorno in città per 3 anni. La donna veniva controllata la notte del 22 ottobre in via Genova a Spinetta Marengo perché si trovava sulla carreggiata e disturbava le auto in transito, creando pericolo. La stessa era ancora in città incurante delle disposizioni imposte nei suoi confronti dal Questore e quindi per lei scattava la conseguente denuncia alla Autorità Giudiziaria. Invece i militari della Guardia d Finanza nell’ambito delle indagini volte ad individuare posizioni assistenziali INPS relative a persone beneficiarie di assegno sociale, aventi nazionalità estera, presumibilmente residenti solo formalmente nel territorio nazionale. Per legge, l’assegno sociale spetta, tra gli altri, anche ai cittadini extracomunitari, ultra 65enni, in particolari situazioni di disagio economico nonchè residenti effettivamente in Italia. Tale diritto viene revocato in caso di abbandono definitivo del nostro Paese oppure sospeso se il beneficiario si allontana per un periodo superiore a trenta giorni. L’operazione, frutto della collaborazione fra la Guardia di Finanza e l’INPS, è stata posta in essere al fine di accertare la spettanza o meno di dette erogazioni. Nel corso degli accertamenti è stato possibile appurare che un’anziana cittadina di origini medio orientali, formalmente residente a Valenza grazie ad un permesso di soggiorno rilasciato nel 2006, destinataria da diversi anni di pensione sociale italiana unitamente all’indennità di accompagnamento per inabilità certificata, era rientrata definitivamente nello Stato di provenienza, pur continuando a ricevere mensilmente oltre 1.100 euro, accreditati su un libretto di risparmio postale con delega a favore del figlio. L’esito del controllo svolto è stato comunicato all’INPS che ha immediatamente interrotto l’erogazione dei periodici contributi. La complessiva somma illecitamente percepita a danno dello Stato, dal momento dell’abbandono del territorio italiano (oltre 9.600 euro), ha formato oggetto di segnalazione all’A.G. per la conseguente violazione penale prevista dall’art. 316 ter – comma 1 – del C.P.. Altro caso è stato accertato nel comune capoluogo ove una cittadina straniera, da tempo residente in Italia, si è assentata dal territorio nazionale per un periodo superiore a quello consentito, senza aver provveduto alle prescritte comunicazioni all’INPS, come appurato nel corso di un controllo della locale Compagnia, così determinando la perdita del requisito fondamentale per continuare a beneficiare del contributo assistenziale. Per il mancato superamento dei limiti costituenti reato, l’irregolarità ha comportato l’applicazione di una sanzione amministrativa rapportata all’importo indebitamente percepito pari a 632 euro.
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