Novi Ligure (AL) (Franco Traverso) – Se è vero che, come si legge nella presentazione del Comune di Novi Ligure, la Rassegna Concorso Marenco, giunta alla sua tredicesima edizione, ha lo scopo di promuovere e valorizzare l’opera del compositore e musicista novese Romualdo Marenco, i novesi non capiscono come mai di Romualdo Marenco si esegua sempre e solamente il brano più orecchiabile e noto del Ballo Excelsior. Nelle quattro manifestazioni del festival, distanziate nel tempo, da settembre a dicembre, si suona di tutto ma non si suona abbastanza di quello che ha scritto il famosissimo musicista novese morto a 66 anni a Milano nel 1907. Si apprezzano composizioni inedite di contemporanei, e qui tutto bene in quanto la manifestazione è anche un concorso, ma quando si deve suonare qualcosa, le musiche di Marenco sono confinate alla fine con le solite note. Così è accaduto il 4 settembre e il 4 ottobre per l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova diretta dal Maestro Maurizio Billi. La cosa si è ripetuta nel concerto bandistico che si è svolto dal 20 al 25 settembre, ma in questo caso si capisce il motivo, in quanto il nostro ha scritto poco o punto per banda, anche se c’è un altro novese purosangue che invece di bandistico ha scritto montagne di spartiti, Giuseppe Guenna (1830 – 1882) che ha una certa attinenza alla manifestazione in quanto era amico fraterno di Marenco cui insegnò a suonare il flicorno soprano nella banda cittadina. Il Guenna fu prolifico musicista, autore di decine di pagine per banda, direttore delle numerose bande del circondario novese dal 1870 in poi, con le quali, in virtù d’uno spettacolo memorabile, ha inaugurato la Tramvia Novi – Ovada (peraltro già in funzione dall’ottobre 1881) in occasione del Carnevalone Novese del 1882. Niente, tutto sparito, tutto dimenticato. Il nostro direttore, suo pronipote, mi ha detto che vuole fare una ricerca e recuperare gli spartiti del bisnonno. Speriamo che li trovi. Magari in biblioteca. Sempre in riferimento al Festival Marenco si è suonato di tutto e di più, anche il jazz in programma domenica prossima 19 ottobre con ingresso a pagamento al Teatro Paolo Giacometti, a cura dell’Quintetto di Ottoni dell’Accademia di Santa Cecilia, Jazz e non solo. Il 14 novembre, all’Auditorium Dolci Terre di Novi, sarà la volta del concerto dell’Orchestra da Camera del Conservatorio “N. Paganini” di Genova, con il Coro Panatelo di Alessandria, Deep South Story, con la direzione del Maestro Gian Marco Bosio. Ma delle musiche di Marenco neanche un accordo. Poi il 25 novembre al Teatro Paolo Giacometti con il concerto dei solisti della Czech National Symphony Orchestra di Praga, Viaggio a Praga, diretti dal Maestro Marcello Rota. E anche qui di Marenco neppure un La. Figuriamoci poi se il maestro Billi si abbasserà a eseguire un concerto di musiche marenchiane: “Federico Struensee”, il “Ballo Excelsior”, “Niccolò de Lapi”, “Lo sbarco dei Garibaldini in Sicilia”, “Lo sbarco dei Garibaldini a Marsala”, “La Presa di Palermo”, tutti brani patriottici (Marenco era massone come lo era il Guenna, affratellati nella R:.L:. Loggia La Confiance di Novi Ligure) e molto belli. Alla fine, nel totale oblìo di Romualdo Marenco ricordato solo nei titoli, la Rassegna terminerà il 28 dicembre all’Auditorium Dolci Terre di Novi con il Gran Concerto di fine anno a cura dell’Orchestra Classica di Alessandria, diretta dal maestro Maurizio Billi. Sempre lui! E quando lo vedi girare per Novi sotto la stretta sorveglianza della direttrice della biblioteca, hai la conferma che c’è il Festival Marenco che quest’anno è partito a luglio, prima del solito, perché s’è colta l’occasione della presenza della Banda della Polizia di Stato in Alessandria per farla arrivare anche a Novi. Non ho assistito all’ultimo concerto ma ho incontrato un amico, che c’era stato, e per scrupolo, sperando di essere smentito, gli ho chiesto: “Cosa c’era di Marenco in programma?”. E lui mi ha risposto : “ Il titolo”. Non so se ci si rende conto che questo Festival, per i novesi, è una presa in giro. Per rimediare, i nostri sagaci amministratori trinariciuti, tenuto conto del fatto che Marenco ha scritto molto per balletto, potrebbero organizzare un concorso per musiche di balletto in collaborazione con il Vignale Danza, oppure un concorso di composizione per opere od operette. Il fatto è che questo non è il Fastival Marenco, ma è il Festival di Maurizio Billi, che non balla, direttore della banda della Polizia di Stato e direttore artistico del Festival Marenco. Tutto è fatto in sua funzione: dai concerti che lui dirige, al concorso per banda che lui gestisce. Il tutto al di fuori di ogni controllo dell’amministrazione comunale, che a lui ha delegato ogni cosa senza assolutamente dare un minimo indirizzo. Il povero Romualdo in tutto questo bailamme non c’entra nulla. Poniamoci una volta per tutte una domanda, anzi due: “Còs u gh’éintra Billi ‘ncu Maraincu?”, ma anche “Còs u gh’éintra Maraincu ‘ncu Billi?”. Qualche novese lo traduca a Billi che è romano di origine toscana e, come la stragrande maggioranza dei componenti della banda della Polizia di Stato, è anche comunista. Chiaro no?
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