Una mosca sedeva su un carro e criticava una mula che, sotto il peso del carico, avanzava lentamente lungo la via: “Mula, come sei lenta! Datti una mossa o mi costringerai a punzecchiarti”. E la mula, in risposta: “Le tue parole non mi toccano, piccola mosca; temo piuttosto l’uomo che siede sul carro, che mi batte con la frusta e mi tira per le briglie; placa pure la tua frivola insolenza; infatti so bene quando correre e quando andare lenta”.
dal Mocca d Alessandria – Non giriamoci tanto attorno: quando D’Angelo è stato confermato mister dei Grigi l’idea diffusa ad arte dai professionisti della bugia era semplice ma mortifera: il mister sarebbe stato creditore di un impegno morale precedentemente assunto da Di Masi per cui Magalini avrebbe accettato la riconferma dell’allenatore a denti stretti ma avrebbe fatto assumere un mister di scorta parcheggiandolo alle giovanili in attesa di un eventuale subentro. Chi crede davvero a questo diabolico disegno è titolare di un’opinione pessima circa la capacità gestionale di Di Masi, la voglia di far bene di Magalini qui ad Alessandria e sulle doti di D’Angelo. Naturalmente non ci sarà mai nessuno, tra coloro i quali hanno immaginato questo trappolone né tantomeno i loro stolti ambasciatori, disponibile ad ammettere di aver infettato l’ambiente con cotanta minchiata, ma così è, con nomi e cognomi, anzi, qualcuno l’ho già fatto nelle puntate precedenti e non sono stato smentito. Ho affrontato solo ora senza mezzi termini questo peloso e penoso argomento perché, dopo tre pareggi casalinghi consecutivi, il pari esterno a Lumezzane e i due successivi impegni da prendere con le molle (la furente Cremonese fuori e il Pordenone al Mocca), la piazza comincia a rumoreggiare e i fantasmi aleggiano minacciosi sulla panchina mandrogna. Sapete però cosa non mi convince di tutta questa situazione? Il fatto che, sentendo l’opinione di sportivi e tifosi, oppure leggendo i commentatori di casa nostra, non ho ancora trovato nessuno che mi dica, al di là di qualche ovvietà da Bar Sport, oppure bugie belle e buone, quali siano le autentiche potenzialità di questo organico e se questo allenatore è quanto meno sulla via che porta a raccogliere i risultati alla potenziale portata di questi giocatori oppure no. Al di là delle baggianate che il nostro Grande Capo scrive (magari anche per raccogliere facile consenso dai tifosi scalpitanti), del tipo che D’Angelo cambia troppo o troppo poco, moduli, uomini e formazioni, mi piacerebbe sentire o leggere un’analisi tecnica serena ed approfondita sulle scelte del mister, tenendo anche conto che, alla vigilia della Festa del Cristo, possiamo e dobbiamo avere un’idea di massima di quanto, e fino a che punto, questa squadra sia stata costruita bene, sia in grado di giocare un buon calcio e centrare gli obiettivi di stagione. Nessuno, per esempio, ha mai condiviso il giudizio da me espresso su questo collettivo fin dalle prime uscite estive, a prescindere dai moduli applicati e dagli uomini impiegati: una sostanziale mancanza di coraggio nel proporre gioco, e proporsi, come sempre in questi casi, accompagnata dalla tendenza a difendersi arretrando e ad attaccare allungandosi. A dire il vero, nell’ultima partita giocata in casa contro gli altoatesini, a tratti ho visto i Grigi tenere il campo con autorità, pressare in zone di campo interessanti e tentare addirittura di mettere in fuori gioco con movimenti coordinati e mirati gli avversari ben oltre la nostra area, il tutto contro la squadra più organizzata e fisicamente brillante fra quelle incontrate fin qui. Al di là degli episodi contingenti quindi, è chiaro che certe soluzioni vengono provate e riprovate, e sono state recepite dai giocatori, limitatamente a certe zone del campo e a certi momenti della partita. Un appunto al nostro mister però voglio farlo: domenica non ha colpevolmente previsto una gigantesca puttanata individuale di Sirri, il secondo rigore sbagliato di Guazzo, una giocata da autentico caimano di Sosa, un arbitro che ci punisce con una punizione dal limite che ha visto solo lui e, ancor più grave, due giocatori out il sabato sera per sopraggiunta influenza virale: imperdonabile! Di Masi e Magalini, ma quando vi deciderete ad ingaggiare un allenatore in grado di allenare anche gli episodi? Pensavate che mi fossi dimenticato la chiosetta con Penna Cadente protagonista suo malgrado? E invece non vi deluderò, neanche stavolta. E parto con una banale domanda a tutto il popolo grigio: secondo voi è meglio che al Mocca a vedere l’Alessandria siano in 400 o in 4000? La risposta sembrerebbe ovvia: meglio in 4000, in realtà non tutti la pensano così, o meglio, c’è chi fa finta di gioire quando il Mocca è gremito ma, in cuor suo, spera che alla partita ci vadano in pochi. Questa bizzarrìa è d’altronde l’unica spiegazione plausibile sull’atteggiamento di chi pone al centro la sacralità della partita giocata la domenica alle 14,30, sacralità violata dallo “spezzatino” che sta portando una visibilità mai riscontrata per la Serie C grazie alle dirette sulla piattaforma TV di Sportube e conseguentemente a partite giocate ad ore insolite e in giorni insoliti. Domenica scorsa, per la prima volta in questa stagione, la Lega ha fissato l’incontro al Mocca contro gli altoatesini con inizio alle ore 14,30. Contenti quindi quei tifosi duri e puri che hanno potuto ritornare alle vecchie abitudini e (chi l’avrebbe mai detto?) compresa Penna Cadente, mosca cocchiera, nonché ufficio stampa di questa banda di reduci ancora convinti che se allo stadio manca uno di loro l’arbitro non fischia l’inizio della. La nostra ha sentenziato: “Per una giornata si tornerà al passato, mai così rimpianto”. E al Mocca, contro il Sudtirol la domenica alle 14,30 di una giornata piacevolissima sotto l’aspetto meteorologico, ragionevolmente sarà stato certamente battuto il record di presenze allo stadio per questo inizio di stagione – direte voi – e invece no: a vedere i Grigi contro i bravi crucchi c’era sugli spalti mediamente il 40% di presenze in meno rispetto agli altri incontri casalinghi fin qui disputati in ore assurde e in giorni improponibili. Quindi chi non va a vedere i Grigi spiega a chi invece ci va a che ora e in che giorno è meglio che si giochi. O peggio: qualcuno che va sempre a vedere i Grigi come fa a mantenere il controllo della tifoseria se la platea si allarga e, magari, lo spernacchia pure? E tu, Penna Cadente, tieni bordone a ‘sta gente qua? Meno male che hai “il grigio nel cuore”, perchè se non l’avessi, coi danni che hai procurato per coltivare il tuo orticello, saremmo da decenni stabilmente in serie B. La prossima puntata invece preparati su Macalli, il tuo amico trombato Ghirelli e il povero Albertini il quale, appena avuto il tuo appoggio, da Vice Presidente di Federazione anziché diventare Presidente è andato a casa a calci nel sedere.
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.