Alessandria (Andrea Guenna) – Al via la decima edizione del Capodanno Alessandrino che inizierà di giorno e finirà a notte fonda. Data la situazione da bollettino di guerra della città è una festa malinconica, ma la malinconia per il poeta è la felicità di essere tristi, anche se con la poesia non si campa. E allora libiamo in “allegria” in attesa della mezzanotte del 31 agosto. La festa mandrogna che sancisce la fine dell’estate, ancorché ignorando il calendario, è nata in un bar 10 anni fa ed ora coinvolge un centinaio di locali pubblici che resteranno aperti fino alla mattina del 1° settembre. In onore della festa – di cui ci è ignoto il motivo – sarà deviato anche il traffico dalle 17 di domenica alle 2 della mattina seguente, con divieto di sosta (per la felicità degli automobilisti che già in tempi di normalità fanno fatica a piazzare la macchina da qualche parte) e di transito a partire dalle sei del pomeriggio in alcune vie del centro. Insomma una festa demenziale, del tutto inutile, molto simile alle feste dei paesi sottosviluppati che in questo modo cercano di allontanare lo spettro della fame e della vita grama con una sorta di rito apotropaico di massa. Ma Alessandria è anche questo. È sempre più vicina ad una città del terzo mondo e come succede là, anche qua speriamo che il calcio ci consoli. Forza Grigi!
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