Alessandria – Domenica sera una zingara di nazionalità rumena in Viale Repubblica ha tentato di rifilare un telefonino rubato ad un alessandrino che invece di fare l’incauto acquisto ha pensato bene di chiamare il 113. La donna e gli altri zingari, nove persone in tutto, si davano alla fuga a bordo di due furgoni bianchi diretti in Via Tiziano. All’arrivo degli agenti l’uomo ha fornito una precisa descrizione della donna mentre le due pattuglie intervenute hanno raggiunto nel giro di pochi minuti i due mezzi e, dopo averli fermati, hanno identificato tutti i passeggeri. Molti di essi sono risultati pregiudicati per furto, ricettazione e truffa e, per tale motivo, gli agenti hanno deciso di procedere alla perquisizione personale, estendendola anche ai veicoli. Addosso a tre delle donne presenti i poliziotti hanno trovato complessivamente 4 smartphone, 6 anelli in color oro recanti sigilli che, per forma e dimensione, erano simili a quelli utilizzati per marchiare gli oggetti in oro fabbricati in Italia (e quindi tali da indurre in errore chiunque non esperto di materiale orafo) e alcuni pezzi di stoffa arrotolati e chiusi con un filo di colore nero e contenenti pezzi di carta solitamente utilizzati per intimidire ignare persone sul male cagionato dagli stessi. Lo stesso materiale, oltre a numerose cover e ad alcune batterie e cavetti USB per smartphone, è stato rinvenuto anche a bordo dei due furgoni.
Dalla verifica effettuata sui cellulari si è appurato che erano praticamente identici per forma e dimensione a quelli originali e creati dal colosso di informatica “Samsung”. Per tali motivi gli agenti hanno sequestrato tutta la merce e denunciato i nove rumeni per i reati di tentata truffa e ricettazione.
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